STORIE DELLA LINGUA ITALIANA:
LECCO HA FATTO ‘COMING OUT’

POLIMI LC ESCILELecco ha fatto coming out.

Dopo anni di controversie e ristrettezze, Lecco è uscita allo scoperto. Dopo anni rinchiusi senza vedere la luce del sole.

Una Lecco libera, di uscire.

O meglio di #uscirle.

Finalmente libere dalle oppressioni, libere da quei ferretti, libere da reggiseni di ogni taglia e colore. Libere, ma non del tutto. Se solitamente le tette sono sintomo di femminilità e omologazione di genere, quelle ad essere uscite negli ultimi giorni, non sono esenti da gerarchie.

Le ragazze di università quali Bocconi, Cattolica, Statale e Politecnico hanno fatto a gara per primeggiare in opulenza. Lecco non è stata da meno.

Il Polo universitario lecchese ha vantato uno dei davanzali meglio apprezzati dal web, negando il ribrezzo per l’intransitorietà del verbo “uscire”, a discapito dell’efficacia del paradigma #escile.

Tutti i giornali ne hanno parlato, si ricerca la misteriosa maggiorata locale che ha permesso alla città di uscire allo scoperto. Tra i tanti problemi del capoluogo non possiamo negare l’essenzialità dell’emarginazione locale delle tette.

Sempre costipate all’interno di biancheria intima di ultima generazione, limitate in abiti succinti, ricoperte da push up per sembrare più voluminose di quanto non siano o esibite da scollature provocanti per avvalersi della propria encomiabile abbondanza. Coppa c, a o b, taglia I, II, III, e per le più fortunate anche IV e V, divise in categorie, stimate o sottostimate, esigue o esuberanti.

Le tette sono spesso costrette ad abbinarsi agli slip per non sembrare diverse, lo stesso abbinamento che ancora la società non vede di buon occhio tra partner dello stesso sesso.

unioni-civili-gay-pride1La sentenza della corte di Strasburgo ha richiamato all’ordine la cittadinanza lo scorso luglio, aprendoci gli occhi di fronte alla mancata tutela dei diritti di una fetta dei cittadini, la quale appunto non si vede riconosciuta la possibilità di essere una coppia. Sabato 23 gennaio con l’hastag #svegliaitalia si sono tenute una serie di marce nelle principali piazze italiane a sostegno delle unioni civili, celebrando il coming out e non lo straripamento pettorale.

Coming out è un termine anglosassone che si identifica con la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale, termine spesso associato ad outing, il quale ha il significato di dichiarare la preferenza sessuale di altri, senza il loro consenso. Entrambi si rifanno all’idea di estrapolare una verità, altrimenti celata.

Certo, lo stesso rigore è stato espresso dall’uscita di seno, e perdonate l’assonanza con uscita di senno, delle giovani studentesse universitarie, le quali hanno comunque “uscito” la propria individualità, sebbene le tematiche non assumano la stessa rilevanza, mostrando audacia e spirito d’iniziativa.

Nel caso specifico delle studentesse che hanno aderito alla campagna #escile, questo per intenderci, consiste in un coming out consenziente, che magari farà da stimolo per la liberalizzazione diffusa anche dei sentimenti…

Martina Panzeri