SERVIZIO IDRICO INTEGRATO,
LA REPLICA DEL PRESIDENTE
DELL’UFFICIO D’AMBITO

Egregio direttore,

faccio riferimento all’articolo pubblicato dal suo giornale on line lo scorso 3 luglio, intitolato: “Acqua, missione compiuta: la politica ha privatizzato il servizio idrico lecchese” per sottolineare che l’interpretazione dei fatti riportata nel titolo e nelle poche righe di introduzione al mio comunicato, è errata e fuorviante.
La decisione del Consiglio di amministrazione dell’ATO di affidare il servizio alla società Lario Reti Holding, in quanto società pubblica, totalmente di proprietà dei Comuni e con il divieto statutario di accogliere eventuali soci privati, è pienamente conforme alle norme che regolano gli affidamenti cosiddetti in-house providing e totalmente in linea con l’esito dei referendum del giugno 2011.
L’affidamento di cui trattasi è pertanto esattamente l’opposto della privatizzazione dell’idrico. È più correttamente, la conferma della decisione presa tempo fa dai sindaci lecchesi e in più occasioni ribadita, di mantenere saldamente ed inequivocabilmente in mano pubblica l’intero servizio.
Il servizio non “passa così ad Idroservice”, ma a Lario Reti Holding, con un affidamento cosiddetto di “primo livello” che, pur non essendo un obbligo di legge, costituisce una scelta politica dei Comuni lecchesi orientata al più stretto e diretto controllo della gestione.
Inoltre, per ovvie ragioni, è facilmente comprensibile che i requisiti previsti dalla legge per l’affidamento in-house debbano sussistere al momento dell’assunzione del servizio che avverrà il primo gennaio 2016. La delibera di affidamento assegna chiaramente scadenze vincolanti entro le quali la società dovrà modificare il proprio assetto e la propria organizzazione, controllo analogo compreso, pena l’impossibilità di assumere la gestione del servizio idrico.
Devo anche specificare che, per stabilire la “prevalenza del fatturato”, va preso in considerazione il fatturato della società alla quale si affida il servizio e non, certamente, il fatturato complessivo del gruppo comprendente anche le società partecipate. E’ questa una considerazione fondamentale, pre condizione all’affidamento lecchese, ancora non smentita da giurisprudenza avversa o dai non meglio specificati “enti superiori”, evocati nell’articolo.
Richiedo pertanto una rettifica degli errori riportati nel testo, al fine di ripristinare una più corretta rappresentazione della realtà del Servizio Idrico Integrato lecchese, facendo giustizia del lavoro, serio e accurato, svolto dai tecnici dell’Ufficio d’Ambito.
Dichiaro infine la mia totale disponibilità a fornire ogni altra informazione/documentazione/notizia per favorire il vitale dibattito sul tema in questione.
L’occasione è gradita per porgere i più cordiali saluti.

Il Presidente dell’Ufficio d’Ambito
Paolo Negri