CAPORALATO ALLA LECCHESE: DURISSIMO IL ‘GIORNO’: “LEGHISTI CON LE MANI NELLA MARMELLATA”

LECCO – Dopo la clamorosa denuncia dei sindacati a carico di una azienda riferibile alla famiglia di Giuseppe Magni (ex primo cittadino leghista di Calco), con l’accusa di sfruttamento di manodopera extracomunitaria per la raccolta delle zucchine, tra i commenti registriamo anche l’editoriale di Angelo Panzeri, capo delle pagine locali dell’edizione lecchese del quotidiano “Il Giorno“. Che non le manda a dire su una vicenda ancora da definire ma già con un “verdetto morale che non può non essere di condanna”.
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COMMENTO ANGELO PANZERIALLORA è proprio vero che certi comportamenti non hanno latitudine. Lecco come Rosarno. Stupisce tuttavia che in un’azienda di Calco, guidata da una famiglia storicamente leghista con in primo piano Giuseppe Magni, ex sindaco e già segretario dell’allora Ministro lecchese della Giustizia, si faccia beccare con le mani nella marmellata, macchiandosi di un comportamento che non ha precedenti dalle nostre parti.
Si tratta di un caso di caporalato, con i dipendenti pagati con retribuzione da fame e costretti a sopportare orari di lavoro a dir poco “fuorilegge“. Non è una questione politica ma non si può restare stupiti dall’assistere al classico “predicar bene e razzolare male“. L’aspetto giudiziario sarà approfondito nelle sedi opportune, ma il verdetto morale non può non essere di condanna di chi, nella verde Brianza ancora attraversata da un certo benessere, sfrutti la manodopera, approfittando della dilagante disoccupazione. Per tacere di quella condizione disperata di molti migranti che, guarda caso, proprio la Lega combatte in ogni angolo del nostro territorio, capoluogo in testa. Prima di difendersi chi sfrutta immigrati deve interrogare la propria coscienza.
Angelo Panzeri