LA LETTERA: “VAL D’ERVE, PONTICELLO DELLE MIE BRAME…”

Egregio Direttore,
Ponte rotto e pericolosoa distanza di quindici giorni dalla precedente escursione  sono risalito a Erve e alla Capanna alpinisti monzesi, sperando che l’Autorità costituita avesse nel frattempo provveduto a sostituire le assi da lungo tempo ammalorate del ponticello che consente di attraversare il torrente, proprio di fronte all’agriturismo “Due camosci”, per proseguire poi verso il rifugio in quota. Nulla, invece, era stato fatto per dare un minimo di sicurezza agli escursionisti di passaggio. Che ci sia un conflitto di competenze fra Enti, in questa zona turistica molto frequentata in tutte le stagioni?

Sembra proprio di no: il manufatto, ci hanno assicurato i bene informati, è stato a suo tempo realizzato non dai comuni ma dalla locale Comunità Montana e poi abbandonato al suoi destino. Da oltre un anno, infatti, il ponte è in queste precarie condizioni e onestamente non si comprende perché nessuno faccia nulla per ripristinare la garanzia di pubblica incolumità. Rispetto all’altra volta, se possibile, la situazione è pure peggiorata: c’è chi ha fatto sparire i nastri bianchi e rossi che “sbarravano” il passaggio: da lontano sembra tutto a posto ma se un escursionista transitasse quando fa buio in quei buchi potrebbe davvero rompersi una gamba.

Comunità Montana VSMAlla Capanna c’erano una trentina di persone e qualcuno di loro prima di ridiscendere a valle, ripassando sull’incerto ponticello, ha proposto di fare una colletta in favore della Comunità montana che sembra non essere in grado di fornire ai turisti di passaggio neppure qualche assicella e una manciata di chiodi per fissarle saldamente alle travi sottostanti. Le casse “comunitarie” saranno proprio così vuote o si tratta solo di colposo disinteresse? Invitiamo il nuovo presidente nonché sindaco di Vercurago a farsi un giro da queste parti, ricordandogli anche le sue precise responsabilità in materia di sicurezza.

Un’ottima polenta con stinco al forno ma anche una gustosa torta al cioccolato, il tutto cucinato con perizia dal gestore Luigi,  ma anche qualche coccola alla simpatica Albachiara hanno però contribuito a dare una nota di positività e di colore alla bella giornata passata al rifugio, con l’auspicio che per la prossima settimana il ponte sia riparato da chi di dovere, senza che si debba ricorrere alle carte bollate per cause di risarcimento o ad altre pubbliche tirate d’orecchi nei confronti di chi si prende gli impegni ma poi sembra proprio non volerli onorare a dovere.

Grazie per l’ospitalità.

(Lettera firmata)