LETTERA/”CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE… D’UN LAGO CHE NON SO”

LAGO GARLATE INQUINAMENTO1Egregio Direttore,
il bel tempo di questo fine settimana ha fatto
uscire di casa molti cittadini che si stavano ormai abituando al “letargo”
imposto dal lungo periodo di piogge e maltempo. Il popolo della città si è
riversato sulle amate sponde del lago, a monte e a valle del capoluogo, da
tempo valorizzate da rinnovati spazi pedonali e da sempre più apprezzate e
frequentate piste ciclabili, incontrando però i problemi di sempre. Fin troppo
facile intuire il riferimento  agli antiestetici, maleodoranti e insopportabili
scarichi fognari che, ai confini di Lecco città, costellano le aree demaniali e
lacustri di competenza del Consorzio del Lario e dei Laghi Minori, di cui fanno parte molti comuni del territorio. Le cui acque, più o meno depurate, alla fine vanno tutte a confluire nell’Adda.

E’ vero com’è vero che la competenza stretta sulla depurazione fognaria fa
capo ai comuni ma, spulciando nello statuto di questo consorzio, si legge fra l’
altro che:“L’Ente può eseguire qualsiasi attività che abbia relazione o
attinenza con lo scopo sociale e che sia comunque ritenuta utile per il miglior
raggiungimento della finalità sociali”.Si confida pertanto che gli
amministratori preposti spendano la loro indiscussa autorevolezza a supporto
delle amministrazioni più compromesse, occupandosi delle aree demaniali anche
per quanto riguarda la sostanza, cioè la qualità delle acque di laghi e
laghetti. Un buon “consiglio” non costa nulla.

LAGO GARLATEInsistendo nel far male alle mie narici, anche sabato mattina ho percorso la ciclopedonale a Pescate: stesso brutto spettacolo e stesso olezzo delle puntate precedenti. Come documentato per l’ennesima volta, i reflui sversanoincontrollati e abbondanti in quel tratto di lago frequentato anche dalle ultime generazioni di cigni, che lì si alimentano in modo non proprio sano ed
ecologico.

Le foto parlano da sé!! Sorvoliamo per brevità sui commenti della“gente” che vorrebbe vedere i soldi delle tasse degli ultimi decenni spesi meglio e con tempistiche certe, per risolvere gli annosi e puzzolenti problemi di cui sopra.

Un po’ perplesso, a osservare il fenomeno, c’era anche un importante primo
cittadino che opera nella cosiddetta “Grande Lecco” e forse stava pensando alle
analoghe e non ancora risolte problematiche di casa sua. L’hinterland a monte
del capoluogo, infatti, non è esente dalle stesse problematiche che abbiamo
descritto  in questi mesi nel bacino di Garlate, partendo dal mal funzionante
depuratore comunale di Lecco. Il capoluogo, è giusto ricordarlo, non dà il buon
esempio neppure in campo ambientale: fra vecchie discariche di rifiuti e
inquinamento delle acque purtroppo ancora di grande attualità, se si andrà
avanti così, c’è poco da stare allegri. I cittadini possono attendere!!??

Lettera firmata

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