ARIA LECCHESE IRRESPIRABILE.
ESPOSTO DEL CODACONS
PER LA TUTELA DELLA SALUTE

LECCO – La provincia di Lecco e in generale la Lombardia è soffocata dallo smog. Seppur la media annuale sia migliorata nell’ultimo decennio, restano elevati i picchi di concentrazioni di polveri sottili e ozono, che rendono l’aria irrespirabile nella maggior parte dei mesi invernali ed estivi. Lo si intuisce chiaramente dal Report 2019 diffuso da Legambiente; un dossier dove si analizzano nel dettaglio i dati provincia per provincia. Dai dati emerge che la problematica maggiore per quanto concerne il lecchese ha riguardato in particolare gli sforamenti relativi alle soglie dell’ozono.

È stato un anno da codice rosso per la qualità dell’aria in Lombardia. In generale la città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono), Monza (140), Milano (135), Bergamo e Cremona (127). Ogni anno in Europa, stando ai dati dell’Agenzia Europea per l’ambiente, sono oltre 422mila le morti premature all’anno per inquinamento atmosferico e l’Italia si colloca tra i paesi europei peggiori, con più decessi in rapporto alla popolazione, pari a più di 60.600 nel solo 2015, di cui 20.500 riconducibili al Biossido di Azoto, mentre 3.200 sono legate ad alte concentrazioni di Ozono (O3).

Ecco la situazione registrata nell’ultimo periodo: ancora una volta la provincia lecchese è diviso in due, con la zona a nord decisamente più vivibile e quella a sud attanagliata dallo smog. Infatti nelle province di Calusco, Calolziocorte, Merate e Casatenovo la qualità dell’aria è decisamente scarsa e a Bellano ed Oggiono è a malapena accettabile.

“Pur conoscendo le nuove regole regionali – commenta il Codacons -, l’amministrazione deve intervenire preventivamente per arginare il problema imponendo limiti di velocità in città a 30 km/h, introducendo costi di accesso per chi vuole raggiungere il centro in auto, utilizzando autobus elettrici, rafforzando il servizio pubblico, consentendo l’accesso gratis alla metro nei giorni di superamento del livello massimo di pm10, costruendo piste ciclabili, favorendo il bike-sharing etc etc..”

“Il novero delle possibilità è assai ampio – continua l’associazione – tuttavia il torpore amministrativo continua, prova ne è lo smog che tortura la provincia lecchese. Le conseguenze? Malattie all’apparato respiratorio, problemi vascolari, allergie, morti premature. Il Codacons quindi intendendo tutelare la collettività, presenta esposto alla Procura della Repubblica per danno ambientale e violazione dell’art. 32 Cost. per violazione del diritto alla salute“.