CARTA VETRATA/FORCONI,
VIN BRULE’ E COSE DA PIRLA

LECCO – È indubbio che le proteste sono come le richieste di beneficenza: arrivano sotto le feste. Mentre i giornali fanno un po’ di confusione e infilano sotto l’egida dei forconi qualunque assembramento utilizzi vin brulè, ho fatto un giro con mio marito alla rotonda di Malgrate per vedere, in diretta, tanto ne ho letto sui giornali e visto alla tv questi Forconi alla polenta e missultin.

Non si capiva nulla qui sulla riva del lago.

Forse una sola cosa: era solo una manifestazione mediatica. 20 cazzari che hanno il bancomat in tasca e l’iphone in mano ma protestano contro banche e carovita e odiano i politici di Governo.

A guardar le facce e sentirli chiacchierare, è la stessa “folla”– prova ne è la presenza del consigliere Zamperini, del partito Fardelli d’Italia – che prima li adorava e li applaudiva e ora è pronta ad azzannarli alla gola.

È bastata un’esitazione, un piccolo guasto alla macchina del consenso.

L’han chiamata operazione Forconi, chissà così come è orgoglioso uno di questi che ha appena messo su tale messa in scena per procurarsi qualche erezione al sabato sera da far leggere sulla stampa e vedersi in foto sotto la didascalia: il movimento, il popolo, dei forconi.

Tutt’altra cosa sarebbe, ai fini del famoso “accertamento della verità” giornalistico se l’avessero titolata operazione Pirla. Tantopiù che, guardando i promotori, son presenti i neofascisti di casapound e il consigliere Zamperini, la prova provata che si tratta, appunto di cose da pirla.

Se da una parte non si può insegnare per anni alla gente, (attraverso i giornali, la televisione, il calcio) a venerare solo chi vince e chi ha denaro e poi stupirsi se il popolino dell’occasione per farsi uno spot (fors’anche pre-elettorale) – non riuscendo più a comprarsi l’ultimo modello di Iphone – prende i forconi verso chi l’ha deluso. Questa gente è cresciuta a perline e vuole perline, sempre più perline: e guai a chi gliele ha promesse ma ha esaurito le scorte.

Dall’altra, paragonare le lotte dei popoli, delle classi subalterne che volevano ed hanno ottenuto diritti per tutti con questi 20 ragazzotti attori da grande fratello in posa per la foto di Casapound e forconi, che i diritti li vogliono togliere agli altri e li rivendicano solo per la loro, è una volgarità e un’indecenza. C’è una siderale differenza di qualità e di valore che passa tra le lotte per tutti e quelle per il proprio clan. Questo, ci piaccia o no, fa una differenza. Anzi fa la differenza.

Parlare di questa differenza è difficile: si ricade nella vecchia categoria dell’adulto saccente. Non parlarne è forse anche peggio: si ricade nella decrepita categoria dell’adulto ipocrita.

E sentire questi forconi che gridano “fateci spazio!!!, per noi ormai anziane massaie, disilluse ma non cieche, vien in mente che come il “me ne frego ” dei fascisti era l’esatto opposto di I Care (mi sta a cuore, me ne importa) di don Milani questo “fateci spazio!” è l’esatto opposto di “Noi non vogliamo trovare un posto in questa società, ma creare una società in cui valga la pena trovare un posto” di Mauro Rostagno.

Mauro Rostagno, chissà se lo hanno mai sentito nominare questi forconi in pausa dal loro giro festivo a qualche outlet e centro commerciale.

C. V.