CRAC BANCA ETRURIA, BONAITI
A PROCESSO AD AREZZO
PER BANCAROTTA SEMPLICE

AREZZO – L’avvocato Alberto Bonaiti, già presidente della Banca Lecchese e fino al 2013 nel consiglio d’amministrazione della Banca Popolare d’Etruria e del Lazio, è stato rinviato a giudizio dal Gip Giampiero Borraccia insieme ad altre 24 persone.
Nella fattispecie l’accusa per il noto professionista di Lecco è quella di bancarotta semplice. Il legale di Bonaiti, l’avvocato Stefano Pelizzari, ha prodotto prove che hanno permesso l’archiviazione di un episodio contestato dall’accusa e il reato è stato derubricato da bancarotta fraudolenta appunto a “semplice”.

La prima udienza del processo è stata calendarizzata per il prossimo 2 aprile, quando si tornerà a discutere del crac da 200 milioni di euro che ha affondato la Banca Etruria.

Giovedì le prime quattro sentenze di primo grado: 5 anni a testa all’ex presidente e all’ex direttore, due e un anno ad altri due membri del cda che avevano optato per il rito abbreviato.

Quanti non hanno chiesto il rito abbreviato sono stati rinviati a giudizio dal Gip di Arezzo Borraccia. Si tratta diFranco Arrigucci, Mario Badiali, Federico Baiocchi Di Silvestri, Maurizio Bartolomei Corsi, Alberto Bonaiti, Luigi Bonollo, Ugo Borgheresi, Piero Burzi, Paolo Cerini, Giovan Battista Cirianni, Giampaolo Crenca, Laura Del Tongo, Enrico Fazzini, Augusto Federici, Paolo Luigi Fumi, Natalino Guerrini, Giovanni Inghirami, Saro Lo Presti, Gianfranco Neri, Andrea Orlandi, Carlo Platania, Carlo Polci, Alberto Rigotti, Lorenzo Rosi e Massimo Tezzon.