COME LUCIDARE L’ASFALTO:
SOCCORSO STRADALE 2.0
PER TUTELARE L’AMBIENTE
NEI LUOGHI DEGLI INCIDENTI

LECCO – È un furgone giallo, con lampeggiante, aspiratore e idropulitrice, e al suo primo giorno di servizio non era ancora sorto il sole che già era all’opera in città. Si tratta del servizio di ripristino del manto stradale che entra in azione dopo gli incidenti dove si siano verificati sversamenti di materiali, ristabilendo la sicurezza della circolazione nel rispetto delle norme ambientali e preservando la salute dei cittadini.

All’apparenza una banalità, nella pratica quanto offerto dal Consorzio Soccorso Lariano Veicoli va a colmare una mancanza di cui pochi sono a conoscenza ma con la quale ogni utente della strada avrà avuto a che fare. Chi ripulisce la carreggiata dopo un incidente? Chi è responsabile per i detriti abbandonati a bordo strada? Chi paga?

FINO A IERI

Assorbire oli e idrocarburi fuoriusciti da un motore, raccogliere schegge in vetro lamiera o plastica, disinfettare l’asfalto da materiale organico, sono tutti compiti sotto l’egida del gestore della strada in questione (ad esempio Province, Comuni, Anas…) spesso delegati alla buona volontà di “carroattrezzisti”, vigili del fuoco, operatori ecologici, tutte figure del settore ma tuttavia non deputate né tantomeno preparate per tali compiti gravati da sempre più stringenti norme ambientali.

Il vuoto legislativo venne colmato qualche anno fa istituendo figure e protocolli; ora il Consorzio di soccorritori stradali che riunisce otto realtà lecchesi – dal capoluogo alla Brianza e da Colico al meratese – ha compiuto il grande passo acquistando macchinari all’avanguardia e formando il personale specializzato per intervenire nella fase post-incidente.

COSA CAMBIA

A ripulire lo scenario di incidenti penserà il Soccorso Lariano Veicoli con un mezzo allestito per l’occorrenza. Ed è quanto già successo all’alba di lunedì in corso Bergamo dopo lo schianto tra un’auto e un furgone per la distribuzione dei quotidiani nelle edicole.

A richiedere il servizio potranno essere non solo gli enti pubblici e le forze dell’ordine, ma pure gli stessi operatori del soccorso stradale in quella che è definita “auto attivazione“. Ovvero, al momento di recuperare un’auto incidentata l’equipaggio del carroattrezzi avrà l’autorità per chiedere l’intervento del servizio ambientale. Un lavoro d’equipe che assicura un monitoraggio capillare della rete viabilistica lecchese e che certamente facilita e velocizza le riaperture dei tratti di strada.

Il personale specializzato potrà iniziare il proprio lavoro già negli istanti immediatamente successivi allo schianto o all’eventuale intervento dei sanitari, potendo contare sull’apporto delle forze dell’ordine oppure posizionando un cantiere mobile con apposita segnaletica.

Basta oli nel tombino e frammenti a bordo strada. La procedura prevede un primo passaggio dell’aspiratore sull’asfalto, poi un lavaggio con speciali detergenti, a seguire la superficie viene spazzolata e per finire nuovamente aspirata di fino.

CHI PAGA

Il Consorzio può operare in accordo con gli enti ma soprattutto rivalendosi sulle assicurazioni dei singoli automobilisti. Tra le tante clausole spesso ignote ogni polizza prevede infatti una copertura per il ripristino del manto stradale. Perciò dopo un incidente il Consorzio, seguìto nelle pratiche da Sicurezza e Ambiente Spa – centrale che opera a livello nazionale -, manderà il conto alla compagnia assicuratrice, facendo sì che a pagare i lavori sia chi ha creato il rischio ambientale e non la collettività.

CARROATTREZZI 2.0

Quella di cui è protagonista in questi giorni il territorio lecchese è una vera e propria evoluzione del ruolo del “carroattrezzista”. Lavoro di squadra, tecnologie all’avanguardia, tutela dell’ambiente e rispetto delle regole. E in questo progetto nessuna zona sarà periferia perché se la testa farà base nel capoluogo, le braccia e gli occhi saranno operativi 7/24 in tutta la provincia: il Soccorso Lariano Veicoli unisce infatti Lanfranchi a Lecco, Rusconi a Vamadrera, Corti a Molteno, Scaccabarozzi a Santa Maria Hoè, Turati a Oggiono, Casati a Merate, Schiavetti a Primaluna e Decar a Colico.

Cesare Canepari
c.canepari@iperg.net