GLI EFFETTI CINEMATOGRAFICI
DELLE CREAZIONI DI TINTORETTO
SECONDO BONA CASTELLOTTI

LECCO – Esaltato dai romantici e idolatrato da letterati come Henry James e John Ruskin, ma stroncato da Roberto Longhi, il più grande storico dell’arte italiana del secolo scorso. Eppure Tintoretto è stato un pittore profetico e straordinariamente capace di emozionare e di attirare l’attenzione del pubblico, anche di quello meno colto, con le sue immense, visionarie e affollatissime tele prevalentemente di carattere religioso.

Così ne ha parlato il professor Marco Bona Castellotti, durante la serata organizzata a Palazzo Falck dal Centro Culturale Alessandro Manzoni. Introdotto da Martino Astolfi, che ha definito Tintoretto uno straordinario interprete di un momento di crisi e di passaggio, ha sottolineato l’emozione e il coinvolgimento provato dalla visione diretta delle grandi opere del pittore veneto, in questi mesi celebrato dalle mostre all’Accademia e a Palazzo Ducale.

“Tintoretto con il suo pubblico popolare – ha raccontato il professore – vive l’eccezionale significato dei miracoli trasferendoli potentemente nelle sue opere pittoriche, percorse da una forza espressiva che in alcuni casi anticipa profeticamente la modernissima potenza degli effetti cinematografici. Si tratta di opere che vanno gustate, e lette pezzo dopo pezzo fino a capirne il significato complessivo, ammirandole dal vivo, perché foto e riproduzioni sono sempre lontanissime dalla meraviglia della realtà”.