I 100 ANNI DELLA “POPOLARE”,
COOPERANDO VERSO IL FUTURO

LECCO – Tanti gli spunti emersi dalla tavola rotonda organizzata in occasione delle celebrazioni per il centenario della cooperativa lecchese La Popolare. La messa con i soci, un convegno per riflettere sul futuro della cooperazione e il concerto d’archi dell’orchestra sinfonica di Lecco.

La cooperativa La Popolare di Lecco ha festeggiato il traguardo dei cent’anni di storia con un evento dedicato a soci, dipendenti, istituzioni e amici per ricordare i momenti principali e i personaggi fondamentali che in questi secolo le hanno permesso di crescere e svilupparsi come un soggetto attivo e attento ai bisogni della collettività.

Nata nel 1919, all’indomani della Grande Guerra e nell’anno dell’appello “Ai liberi e ai forti” di don Sturzo, La Popolare è cresciuta e si è mantenuta al passo con i tempi, arrivando oggi a gestire otto supermercati a marchio Conad a Lecco (viale Turati e San Giovanni), Colico, Mandello, Inveruno, Vanzago, Turbigo e Figino Serenza.

Cuore dell’appuntamento dei 100 anni è stata la tavola rotonda dal titolo “La cooperazione a cent’anni dalla fondazione della Cooperativa di Consumo La Popolare” che ha visto la partecipazione del sindaco di Lecco Virginio Brivio, dell’amministratore delegato di Conad Centro Nord Ivano Ferrarini, del presidente di Confcooperative dell’Adda Gabriele Marinoni, del prevosto di Lecco monsignor Davide Milani e del presidente de La Popolare Pierangelo Colombo, moderati dalla giornalista Valeria Ciardiello.

A fare gli onori di casa il presidente Colombo: “Nel 1919 alcune persone si sono messe insieme per rispondere a un bisogno e guardare al futuro. La Popolare vuole continuare a essere una realtà che porta avanti importanti valori che discendono dall’ispirazione cattolica dei nostri padri fondatori, garantendo occasioni di lavoro per tante famiglie e vantaggi per i propri soci. Vogliamo continuare a essere ben radicati sul territorio e continueremo a sostenere importanti esperienze sociali e culturali: dalla scuola alla musica, dall’attenzione agli anziani alla cultura. Insieme al cda voglio inoltre ricordare e ringraziare i presidenti che mi hanno preceduto, in particolare Riccardo Spreafico e Giovanni Bodega, il direttore Mario Camicia e l’ex direttore Castelnuovo, tutti i dipendenti che con il loro lavoro hanno permesso alla cooperativa di crescere”.

Don Milani nel suo intervento ha voluto sottolineare cosa significhi essere comunità oggi, nell’epoca dei social: “Il nome La Popolare ci dice che l’uomo ha senso dentro una comunità, dentro a un popolo, nello scoprire che bisogna camminare insieme. Siamo in un’epoca di falsi comunitarismi: la rete non è una comunità, è uno strumento di lavoro, una comodità, ma dire che è comunità è una grande menzogna. Si prende ciò che fa piacere, i diritti di essere popolo, dimenticandosi dei doveri e del mettersi in discussione. Essere popolo significa che si è chiamati invece a dare e a ricevere, ad ascoltare ed essere protagonisti”.

Spunti per un futuro sviluppo sono giunti dal sindaco Brivio: “Il centenario è un momento pubblico in cui la città ringrazia chi nel 1919 ha avuto questa intuizione per dare risposta a un bisogno, dentro un sistema valoriale importante che non può essere dato per scontato. L’anniversario dei 100 anni può anche essere occasione di ripensamento e rilancio. Nell’equilibrio da mantenere tra radici territoriali e necessità di consolidarsi lancio due spunti: capire come temi come il chilometro zero e l’attenzione a ciò che si mangia e si consuma possano essere meno elitari e più popolari e trovare i canali per parlare di mutualità e cooperazione ai giovani coinvolgendoli e confrontandosi con il loro punto di vista”.

Ivano Ferrarini ha invece messo l’accento sul fatto che Conad è lei stessa una cooperativa: “Con il nostro lavoro cerchiamo di mettere al centro la relazione, le persone e la comunità. Siamo chiamati a unire i giovani con la tradizione, la cultura con la modernità, prestando attenzione ai produttori locali, alla filiera e alla qualità, senza però perdere di vista la necessità di stare sul mercato. L’accordo tra Conad e la Popolare è nato per costruire un progetto di imprenditoria e di relazioni all’insegna della modernità. Più iniziative riusciamo a costruire insieme ai nostri imprenditori presenti sul territorio e alle istituzioni e più siamo forti e in grado di rappresentare valore per la comunità in cui operiamo”.

I 100 anni de La Popolare coincidono anche con il centenario di Confcooperative: “Il futuro della cooperazione – ha evidenziato Marinoni – passa attraverso nuove sfide. Fino a poco fa la grande distribuzione organizzata era considerata una minaccia per i piccoli negozi di quartieri e la risposta è arrivata da una grande distribuzione cooperativista. Oggi il grande ha bisogno del piccolo perché è agganciato alla comunità. Guardando al futuro io intravedo tre sfide: dare risposta all’invecchiamento della popolazione; resistere alla tendenza che tutto venga accentrato nelle grandi piazze; interrogarsi su come dare occasioni di integrazione alle tante persone straniere che negli ultimi 30 anni sono giunte nelle nostre città”.

A conclusione delle celebrazioni per i 100 della Cooperativa La Popolare, l’esibizione del gruppo archi dell’Orchestra Sinfonica di Lecco.