IL POLITECNICO NEGLI USA:
1° E 2° POSTO PER I PROGETTI
MADE IN LECCO

politecnico castle pinckleyLECCO – È arrivata questa settimana la notizia da oltre oceano che due  progetti targati Politecnico polo di Lecco si sono aggiudicati rispettivamente il primo e il secondo posto al concorso di idee Castle Pinckney: preservation as provocation. Il concorso è una competizione internazionale indetta dall’Associazione Americana delle Scuole di Architettura che ha sfidato team multidisciplinari di studenti con competenze nel campo dell’architettura, del recupero, della pianificazione urbana e dell’ingegneria edile.

Ai partecipanti è stato chiesto di ripensare in modo innovativo un forte abbandonato del XIX secolo, preservandone gli aspetti emblematici e il significato storico con lo scopo di trasformarlo in un sito eco-turistico di tipo didattico-educativo. Castle Pinckney, il forte più antico del South Carolina costruito a Charleston nel 1809, è uno degli ultimi tre esempi rimasti castle americano, un raro esempio di costruzione costiera difensiva a pianta circolare.

2ClassificatoQuesta esaltante esperienza didattica si inserisce nell’ambito della collaborazione internazionale già consolidate con la Ball State University, che quest’anno si è riproposta in forma inedita mediante la partecipazione congiunta al concorso. La collaborazione con la School of Architecture di Ball State è stata fondamentale per la redazione del progetto grazie a due appositi workshop organizzati nella sede di Ball State a Muncie e a Charleston, a cui hanno partecipato una selezione degli studenti del Master Internazionale Architectural Engineering e di Ingegneria Edile-Architettura del Polo di Lecco, accompagnati dai professori Ezio Riva, Elisabetta Rosina e dell’architetto Alessia Silvetti.

Il tema del concorso è diventato parte integrante del programma dello scorso anno del corso di Refurbishment e Conservation e il tema della tesi di due gruppi di studenti di Ingegneria Edile-Architettura. “Questa commistione tra concorsi internazionali di altissima qualità e didattica in aula è uno dei punto di forza della formazione che impartiamo – spiega Rosina – stimolare gli studenti con problemi complessi e reali, in un clima internazionale fortemente competitivo, è un modo di responsabilizzarli e farli crescere dal punto di vista professionale e delle competenze acquisite”.

La soddisfazione dei docenti coinvolti nel progetto  e dei collaboratori Alessia Silvetti, Chiara Salvini, Elena Bianchi, Silvia Erba e Elena Formenti è grande considerando il fatto che i progetti made in Lecco hanno sbaragliato la concorrenza di 120 progetti provenienti da decine di scuole americane.

Gli studenti vincitori – Anahita Fathiazar, Elham Sarshad, Nikyar Neshat, Uranus Shojachaghervand e Taravat Sam Nejad – si sono aggiudicati un premio di 3.500 dollari mentre i secondi classificati – Mootaz Hussein, Golnar Abbasmajidi, Somayeh Khoshdel e Anna Tsareva – riceveranno un premio di 2.250 dollari.

Durante la Notte dei Ricercatori il prorettore consegnerà ai vincitori un attestato di merito per premiare l’importante traguardo.