IMMIGRAZIONE: RIFONDAZIONE RICORDA CHE 10MILA LECCHESI RISIEDONO ALL’ESTERO

La ricerca umana di una vita migliore è inarrestabile. Il diritto a migliorare le proprie condizioni di vita è un diritto che va permesso a tutti. Ciò non riguarda solo i disperati extracomunitari che arrivano nel nostro Paese. Basti pensare che  con questo spirito attualmente, oggi, oltre 10mila cittadini della provincia di Lecco sono iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) .

Ora, come prima cosa, serve subito una riforma della struttura dell’immigrazione in Europa, che, partendo da corrette politiche relazionali con i Paesi dell’immigrazione, migliori l’assistenza al loro sviluppo economico e non predatorio, come anche molte nostre aziende stanno da anni facendo in Africa e non solo in Africa, sviluppi pace e giustizia sociale, garantendo altresì ai migranti un  diritto d’asilo, in modo giusto e regolato, nel Paese europeo da loro scelto e non nel Paese dove approdano.

Il Paese d’ingresso dovrebbe solo fornigli documenti di viaggio per permettere di raggiungere  la destinazione desiderata.

Per quanto riguarda l’accoglienza in città di quote di migranti indicateci dalle Istituzioni Statali , dovrebbero, compresi i lecchesi in graduatoria per un alloggio pubblico,  essere sistemati nei locali vuoti delle “Meridiane” così come pure negli altri immobili vuoti dei grandi immobiliaristi che hanno speculato e depredato il territorio con la cementificazione selvaggia. A questi cittadini lecchesi ed extraeuropei, sull’esempio di altre città, si dovrebbe chiedere in cambio di vitto e alloggio un pacchetto orario settimanale (equivalente ad una retribuzione lorda  giornaliera di un lavoratore:  36,00 euro) per lavori di salvaguardia ambientale e socialmente utili.

Francesco Coniglione   
Segretario provinciale