INSEGNANTI “FINTI PRECARI”,
PER IL GIUDICE DEL LAVORO
IL MINISTERO DEVE RISARCIRE

LECCO – Il Ministero condannato dal Tribunale di Lecco a risarcire ottanta tra docenti e personale ausiliario delle scuole cittadine. Si tratta di una prima sentenza in questi termini per il giudice del lavoro di corso Promessi Sposi, e per il magistrato Giovanni Gatto è stato anche il suo commiato prima del pensionamento.

Gli insegnanti di alcune scuole medie e superiori della provincia si sono affidati all’avvocatessa Alessandra Colombo per ottenere l’assunzione dopo numerosi contratti a tempo determinato, o in alternativa per vedere riconosciuto almeno il pagamento di alcune mensilità. Gli ottanta docenti uniti nella causa contro il Ministero dell’Istruzione e Università erano stati chiamati tra il 2003 e il 2016 con contratti a termine, in sostituzione di personale assente per malattia oppure per coprire un posto di lavoro vacante. Tra i casi c’erano supplenze annuali su “organico di diritto” oppure supplenze annuali su organico di fatto” o ancora supplenze temporanee, ma ripetute negli anni.

Il giudice Gatto, pur ritenendo illegittima la conversione dei contratti, ha riconosciuto la presenza di un danno da risarcire. Il giudice ha evidenziato che le “forme di lavoro flessibili sono possibili anche nel pubblico impiego” in base anche al pronunciamento della Corte Costituzionale e al sistema di reclutamento, previsto per concorso o graduatorie permanenti. E ancora, i vari contratti sono terminati “senza soluzione di continuità” quindi le condizioni per un’assunzione a tempo indeterminato non esistevano. Tuttavia, e questo non era mai accaduto prima, il giudice ha acquisito le documentazioni dei ricorrenti e in base all’onere della prova ha definito risarcimenti e scatti di anzianità. Risarcimenti che da caso a caso vanno dalle 5 alle 6 mensilità, con valore fino a 18mila euro.