COMUNE/BILANCIO APPROVATO.
E I LAVORI PUBBLICI
NE ESCONO “SCONFITTI”

LECCO – Dopo oltre quattro ore di discussione il bilancio del 2013 viene approvato in Consiglio comunale a Lecco. Si parla di Patto di stabilità, di Unione Europea e di molto altro ancora che non c’entra con le spese di Palazzo Bovara. La maggioranza si tura il naso ma vota a favore della previsione presentata tre settimane fa dall’Amministrazione.

Il preventivo di entrate tributarie, extratributarie e da contributi nel 2013 è di 56 milioni e 781mila euro, di cui oltre 23 milioni per l’Imu, 3 milioni e centomila tramite addizionale Irpef, La spesa corrente è di 55 milioni e 85mila euro, di cui poco più di 11 milioni per il personale, 32 milioni di prestazioni di servizi vari. I Lavori pubblici escono sconfitti. La spesa totale complessiva prevista è di sei milioni, di cui solo un milione e 700mila euro per la manutenzione delle strade. I contributi per i permessi di costruzione previsti sono quasi un milione e mezzo, mentre lo scorso anno erano 2,5 e nel 2011 3,2.

“Non è il miglior bilancio possibile, ma ciò che si può fare – sostiene Casto Pattarini (Pd) -. Dobbiamo cavarcela con le nostre forze, solo il 2% dei fondi arriva dallo Stato, tutto il resto è finanziato dai lecchesi. Così il 25% viene utilizzato per i servizi sociali, meno del 4% va alla tanto bistrattata cultura, che secondo me è anche poco”. Filippo Boscagli (Pdl) consiglia di “tenere conto di tutte le minime sovvenzioni e i bandi a cui si può partecipare” e attuare “una convenzione con il Tribunale per far svoglere i lavori socialmente utili in servizi per il Comune”.

L’assessore competente Elisa Corti annuncia che “il bilancio del 2014 potrà già essere approvato in tempi brevi”. Non solo, ci potrebbe anche essere un aiuto da parte di Roma. “Abbiamo fatto richiesta per entrare in un servizio di agevolazioni per il Patto – afferma -: dal Governo infatti è stata promossa, solo per alcuni Amministrazioni virtuose,  un’agevolazione e noi speriamo di avere questo bonus”.

Antonio Pasquini (Pdl) entra a gamba tesa sulle scelte dell’Amministrazione. “Non possiamo non considerare la spesa dei tre milioni negli ultimi tre anni – sottolinea – passata da 53 milioni a 55, poi a 56. Non dite che non ci sono più soldi. Nonostante l’aumento della spesa non sono state realizzate le opere che erano state promesse in campagna elettorale. O si riduce la tassazione o, per lo meno, bisognerebbe terminare le opere promesse”.

Fabio Landrini – Silvia Ratti