LEUCI: TRATTATIVA SALTATA.
LUNEDI’ INCONTRO
CON GIOVANNI MAGGI

striscione pisatiLECCO – La Leuci è sempre più in pericolo. “La trattativa si è rotta”. Con queste parole si sono espressi i rappresentanti sindacali dell’azienda dopo l’incontro negli uffici di Confindustria Lecco. Oggi pomeriggio i rappresentanti Germano Bosisio, Giancarlo Papini e Maurizio Esposito, insieme ai sindacalisti Enrico Ferrari (Uil), Massimo Ferni (Cisl) e Lorena Panzeri (Cgil), hanno parlato per ore con il referente della proprietà Giuseppe Conte e con il responsabile dell’Area relazioni industriali di via Caprera Giorgio Airoldi. “Abbiamo chiesto un altro anno di contratto di solidarietà, utile per far partire il progetto della cittadella della luce – dichiara Bosisio –, ma non c’è stato niente da fare. Dopo il 31 marzo la Relco di Giuliano Pisati vuole darci quattro mesi e mezzo di cassa integrazione per cessazione attività”. I rappresentati dei 93 dipendenti hanno provato a intavolare alcune proposte, ma dall’altra parte non hanno voluto sentire ragioni. “Si potrebbero vendere alcuni macchinari – spiega Bosisio –, così ci sarebbero i fondi necessari per riqualificare l’azienda, ma non siamo stati ascoltati”. Un punto di riferimento per i dipendenti della Leuci è la Cartiere presidio leuci confindustriaPigna dove alcuni anni fa è stato organizzato un piano di sviluppo per l’azienda che così è stata salvata dalla chiusura. “Abbiamo studiato quello che è successo alla Pigna, e vorremmo farlo anche qui, visto che la situazione è molto simile – spiega Ferni –. Non demordiamo e continuiamo a lottare per salvare la Leuci”.

Lunedì, alle 14, quindi è stato fissato un incontro con i vertici di Confindustria Lecco, per chiedere al presidente Giovanni Maggi un aiuto concreto. “Sul piano lavorativo Lecco è in grande sofferenza – afferma Ferrari –, in più sta diventando un dormitorio: le persone vanno a lavorare in Brianza e la città non viene più vissuta. La Leuci è l’ultima azienda storica rimasta nel capoluogo e bisogna difenderla. La proprietà ha detto che servono 200mila euro per mantenerla in vita”. Intanto, mentre dentro gli uffici di via Caprera si cercava di intavolare la trattativa, fuori i dipendenti di via XI febbraio presidiavano la zona. “Al presidio hanno partecipato anche simpatizzanti e persone che non c’entrano nulla con la Leuci, come i Giovani comunisti, che ci seguono sempre, e alcuni militanti del Movimento 5 stelle – continua Bosisio –. Hanno voluto dare un segnale di vicinanza, questa non è una battaglia aziendale, ma appartiene a tutto il territorio”.