ORIENTAMENTO AL LAVORO:
NUOVO SERVIZIO IN CGIL
AL FIANCO DELLE PERSONE

LECCO – La Cgil lancia a Lecco e Merate il Servizio Orientamento al Lavoro: “Si tratta di un servizio che vuole parlare con i giovani e non solo, che vuole comunicare con le persone e orientarle. Non vogliamo sostituirci a ente pubblico – spiega il segretario Diego Riva – ma far conoscere diritti e doveri, far capire cosa ci si può aspettare nel territorio lecchese, fornire corsi di formazione”.

La responsabile del Sol sarà Marina Fumagalli, già responsabile del Nidil, struttura sindacale che si occupa dei lavoratori atipici, che sottolinea: “Orientare significa stare al fianco di una persona in un momento particolarmente difficile. Significa fare chiarezza sui propri obiettivi e limiti, su come è strutturato il mercato del lavoro, far conoscere le opportunità per una formazione mirata”. Il Sol infatti è un servizio rivolto “non solo a chi non ha lavoro ma anche a chi ha già lavoro ma vuole cambiarlo o implementare la propria formazione”.

Ad un primo sguardo il Sol potrebbe allora apparire come un doppione dei centri d’impiego ma, come precisa Francesca Seghezzi, la differenza sostanziale risiede in questo: “Il Sol offre un carnet formativo più ampio, perché mette in relazione e centralizza tutti gli enti accreditati e tutte le possibilità di formazione che il territorio fornisce”. In breve, il Sol cerca di “riempire un vuoto e insieme arricchire il bouquet di servizi che la Cgil già offre”.

Si tratta di uno “strumento necessario in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo”, specifica il presidente Riva. “Nel lecchese stiamo vivendo una situazione di stagnazione. Sebbene il trend delle assunzioni sia positivo, la qualità delle assunzioni non è soddisfacente: continuano a essere privilegiate forme contrattuali precarie”.

Lo stato delle cose risulta evidente dai dati di tesseramento del 2018 (clicca sulla tabella per vedere al meglio i dettagli).

“Alcune categorie continuano a trovarsi in uno stato di sofferenza, soprattutto il settore edile, che ha difficoltà a ripartire. Nel tessile e nel chimico invece ci sono difficoltà per le piccole-medie imprese. Soprattutto nel tessile, alcune aziende sono uscite dal settore ma non ne sono entrate di nuove altre. Nel metalmeccanico abbiamo registrato una lieve riduzione”, elenca Riva. “Rispetto al 2017 c’è stato un mantenimento: siamo soddisfatti del lavoro svolto e della tenuta della rappresentanza ma non possiamo stare fermi”.

I. N.

 

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