QUIRINALE/CARTA VETRATA:
LA FERITA ANCORA APERTA
E L’ONOREVOLE “CEROTTINO”

Questo fine settimana mi ha riservato una sorpresa.
Io e mio marito, sfruttando la benevolenza dei suoceri, abbiamo festeggiato le nostre nozze di porcellana con una nuova luna di miele.
A Roma, due romantici giorni in giro per musei e, al ritorno, appunto la sorpresa.

Sul treno, in prima classe perché ti servono succo di benvenuto e giornali, negati agli altri passeggeri che non hanno nemmeno 25 euro in più da farsi sfilare da sotto il naso, avevamo, nel posto 101, proprio davanti a noi, un sedile vuoto.

-È di qualcuno questo posto?

-NO, Nessuno.

Ma proseguivano.

E così diverse volte.

– É di qualcuno questo posto?

– No, Nessuno.

Ma proseguivano.

Arriva la hostess, siam pronti per il drink di benvenuto.

Un attimo prima della partenza, giá con 101 secondi di ritardo sull’orario, sale flemmatica l’onorevole “mi manda il mio papá” Veronica Tentori del Pd.

Non capita mai di avere la fortuna di fare un viaggio così con il posto davanti libero.
Questa volta sì, davanti non c’era ancora Nessuno. … Ma ora, forse…..

Ma l’onorevole non lo sapeva, anche questa volta non era stata informata.

Non basta avere la tessera di viaggio a spese dei cittadini per essere qualcuno, io quel posto non glielo segnalo.

L’onorevole, sulla porta in fondo alla carrozza ci tiene a farci presente che era di ritorno dalla prima votazione per il nuovo Presidente della Repubblica.

Era su di giri.
Si sentiva come Nilde Jotti, era brutto dirle che era più simile alla Pivetti, ma mio marito, senza alzarsi, gliel’ha detto lo stesso.

Io volevo sprofondare ma quel posto era già occupato.
Dalla Tentori.
Che da lì sotto ha dettato una dichiarazione alla Nazione: “Non nascondo cari concittadini e care concittadine che la ferita dei 101 brucia ancora e abbiamo il dovere di non deludere voi, cittadini ed elettori”.

La ferita che brucia ancora???
A queste parole si ferma pure il capotreno e guardando il sedile vuoto si rivolge all’onorevole:

– ferita?

Ma le é chiaro – alzando la voce per farsi sentire fino lá in fondo – che avete tradito nel buio del voto segreto quanto vi eravate impegnati – i m p e g n a t i – poche ore prima senza che nessuno vi obbligasse a prendere impegni?

101 traditori e inaffidabili per convenienza e la chiama ferita?
Cerottino bello, ferita un bel paio di ciufoli.

Silenzio sul treno.
Non fiata nemmeno il bocchettone dell’aria condizionata.

Mio marito guarda il finestrino; io guardo mio marito che guarda il finestrino e l’onorevole Tentori non vede l’ora che non la guardi più nessuno.

Il capotreno entra nel ruolo e sulla porta guardando nel vuoto avendo di fronte l’onorevole le dice:
– L’onorevole Tentori ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

– Io non sono tra i 101 colleghi del mio partito che hanno tradito e non hanno rispettato gli impegni.
Io sono diversa.

Io amo la trasparenza, l’onestà.

Io amo il mio paese.

Mio marito a queste parole si alza, tira il freno a mano e picchia la sua scarpa cucita a mano sul tavolino reclinabile della prima classe e tira fuori il Pertini mundial che è in lui e, gesticolando come se avesse in mano più che una pipa un Carcano M91, dice all’onorevole statista.
E perché non ci dice i nomi di questi suoi 101 colleghi di partito, codardi e traditori che han permesso a Berlusconi di rafforzarsi?

Ma, ma, ma io, ma ma a me non lo dicono, io sono nessuno.

Si può partire, abbiamo trovato di chi era il posto vuoto 101.

ERA DI NESSUNO

L’ONOREVOLE cerottino TENTORI

 

carta vetrata firma