REFERENDUM COSTITUZIONALE,
MOSCHETTI: COMITATO PER IL “NO”
SGANCIATO DAI PARTITI

Gentile direttore,
da referente del Comitato lecchese del Coordinamento democrazia costituzionale, schierato com’è noto per il “No” al referendum costituzionale di ottobre, non posso che rallegrarmi della creazione del comitato locale per il “Sì”. Il dibattito, equo e plurale, è infatti garanzia di vitalità democratica. Premesso l’augurio che le ragioni di merito – la mancata abolizione del Senato, l’accentramento nelle mani del Governo della funzione legislativa, la trasformazione del presidente della Repubblica in un’appendice dell’esecutivo, l’indebolimento della partecipazione popolare e così via – possano prevalere rispetto alle impostazioni ricattatorie praticate dal Governo (“O con me o il nulla”), mi limito però a segnalare un’importante differenza di metodo tra le due realtà.
 
MOSCHETTI MARIOIl comitato che rappresento è nato il 25 febbraio scorso a seguito di una partecipata iniziativa pubblica d’informazione grazie alla sottoscrizione dell’atto costitutivo da parte di quasi cento tra persone fisiche e realtà associative o di impegno politico del territorio. Non si è trattato dunque di un veicolo calato dall’alto, dalla segreteria di qualche partito al governo, con incarichi decisi a tavolino, bandiere di appartenenza o distribuzione di casacche (qualche dirigente di società pubbliche nominato dal ceto politico, forse, avrebbe potuto anche evitare di schierarsi per sensibilità istituzionale). 
 
Ricordare questa caratteristica è molto importante, perché consente di distinguere nettamente le convinzioni dalle convenienze.
 
Buon lavoro 

Mario Moschetti
.