SBARCA A LECCO ‘POSSIBILE’.
IL PARTITO DI PIPPO CIVATI
SI PRESENTA CON… UN LIBRO

MARCO LONGONI

LECCO – Esordisce anche a Lecco “Possibile”, il partito fondato da Pippo Civati dopo la fuoriuscita dal PD, con un comitato composto da una quindicina di persone, costituito a novembre dell’anno appena trascorso e che si è dato il nome di “Resegone”. Se la stampa e gli esponenti delle varie realtà politiche legate alla sinistra lecchese intervenuti si aspettavano forse una presentazione più ufficiale, la serata alla libreria IBS di Lecco ha visto protagonista il libro “EXPO della dignità”, introdotto da Stefano Catone, uno dei due curatori.

Come spiega Marco Longoni – coordinatore del movimento a Lecco – “Il libro che questa sera ci viene presentato vuole essere un approfondimento delle tematiche legate ad Expo, una critica di quello che è andato storto ma soprattutto uno sguardo propositivo verso il futuro. E questo incarna la filosofia di Possibile: ‘Le cose cambiano cambiandole’. Il punto di partenza del cambiamento dobbiamo essere noi, il nostro modo di pensare, la nostra cultura”.

expo della dignitàEXPO della dignità”, pubblicato grazie un’iniziativa di crowdfunding, che ha consentito agli autori di raccogliere tramite il passaparola in internet i 3.000 euro necessari per la stampa, “nasce da un interrogativo – spiega Catone – quali ricadute avrà Expo per il nostro territorio? Per rispondere abbiamo consultato esperti, affrontato temi ed elaborato proposte, sistematizzate in una serie di contributi di qualità, ognuno dei quali costituisce un invito all’azione, che sia singola, collettiva, nelle istituzioni o nella società civile”. Il punto di partenza del testo è il problema della fame: “La fame del mondo è un argomento che sembra passato di moda – prosegue l’autore – ma ad oggi ci sono 800 milioni di persone che soffrono la fame, la maggior parte delle quali si trovano in India, Bangladesh e Africa subsahariana”. La domanda che sorge è: c’è una quantità di cibo sufficiente a sfamare la popolazione mondiale? “La risposta – illustra l’autore – è sì. Il cibo prodotto basterebbe per garantire 2800 kcal al giorno ad ogni abitante della terra. I problemi sono due: la non-ridistribuzione della ricchezza, lo 0,7% delle persone detengono il 45% della ricchezza globale, e lo spreco, infatti circa un terzo del cibo prodotto viene buttato via”.

Ma l’altro grande e attuale tema che nel libro e questa sera viene analizzato in relazione a quello della fame è la PRESENTAZIONE POSSIBILEguerra: “i conflitti sono una delle maggiori cause della mancanza di cibo, basti pensare che in Siria dopo un anno e mezzo di guerra la produzione cerealicola è stata dimezzata; inoltre il controllo della fame, dell’acceso al cibo, è una delle strategie di guerra più diffuse, di cui anche Assad si sta avvalendo. Davanti a questi numeri, viene spontanea una riflessione: si può davvero parlare di migranti economici? Solo perché una persona scappa dalla fame, si può decidere di non accoglierla?”. Per essere concreti come gli autori del testo si sono ripromessi di fare mettendosi in gioco in questo progetto, le soluzioni indagate e proposte in quest’occasione sono naturalmente orientate alla diminuzione degli sprechi (più che al problema della guerra): “Buttare il cibo è una delle forme di diseguaglianza più odiose, se si pensa che solo nel nostro paese ci sono sei milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. In Italia ci sono associazioni, a volte in collaborazione con i servizi sociali dei comuni, che si occupano di recupero alimentare coordinandosi con le mense e con le grandi catene di distribuzione organizzata e ridistribuendo il cibo che altrimenti finirebbe gettato o con la modalità ‘porta a porta’ oppure tramite degli empori fissi. A mancare è una legge organica in materia, adesso ci sono in parlamento due proposte, una a firma PD e l’altra SEL, ma la strada da seguire è quella intrapresa ad esempio dalla Francia: imporre ai grandi supermercati di donare il cibo in scadenza o di trasformalo in mangime per animali e rendere prassi la pratica del ‘doggy bag’: farsi impacchettare e portare a casa gli avanzi dei pasti consumati al ristornante”.

CATONE E PASTORINOCatone conclude l’intervento sottolineando che “stiamo collaborando con Pippo Civati per promuovere tramite i comitati delle campagne per combattere lo spreco e diffondere la prassi per recupero alimentare. Oltre a spingere sull’accorciamento della filiera alimentare: mettere in contatto chi consuma con chi produce per ridurre i trasporti, conservare la biodiversità e avvantaggiare i piccoli produttori”.

A chiudere la serata Luca Pastorino, civatiano, sindaco di Bogliasco (Ge) e componente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati. “L’obiettivo di Possibile – spiega – è creare un modello che non venga dal palazzo ma dalla persone: un movimento leggero, libero, orizzontale, che consenta alla gente di riunirsi, discutere e partecipare alle scelte che il partito prenderà. Siamo ancora in fase organizzativa, ma vogliamo superare la marginalità e tornare ad essere interessanti per la nostra capacità di porre temi, di parlare con chiunque e affrontare i problemi della vita di tutti i giorni. Dobbiamo riuscire a coniugare la ‘pancia buona’ del paese, le richieste e le esigenze della gente, con il senso di appartenenza, la cultura e il rispetto per ciò che sta in torno e che lasceremo ai nostri figli”.

A febbraio il comitato lecchese di Possibile presenterà il partito, i membri e il proprio programma in un’assemblea pubblica appositamente organizzata.

 

Manuela Valsecchi