TREZZI CONTRO IL PD (STRANO…). PROFUGHI, PAESELLO DI PECORE
E NESSUN PASTORE

Leggo la lettera aperta del PD della città di Lecco sul tema Profughi che a seconda della testata a cui viene spedita  cambia e modifica i suoi punti di richiesta. A Volete 7 a volte 4.

Così per confondere un poco.

Resta comunque che paiono tutt’altro che concreti e puntuali, a differenza di quanto ne dicano gli estensori.

Il PD di Lecco inizia la sua lettera aperta con un autoelgio che va ben al di là della realtà: “…e parallelamente i livelli istituzionali, a cominciare dall’Amministrazione Comunale, si sono attivati per gestire con celerità ed efficacia la situazione emergenziale»
Il lassismo o bradipismo istituzionale, anche di Lecco, è sotto gli occhi di chi vuol vedere e si documenta.

Il ritardo nella stesura dei Piani di accoglienza, nella ricerca di strutture, lo stesso nel coordinamento con le realtà di volontariato, l’assoluta delega lasciata alla Prefettura per il controllo del rispetto delle convenzioni… per citare le più gravi.

Vien da sorridere, amaramente, ma se si pensa che il Comune di Lecco non è riuscito neppure a organizzarsi per buttar via la pattumiera prodotta dai centri di accoglienza, il resto, più complesso vien da sè

A Lecco per fortuna dei profughi e del senso umanitario della Città, ci sono stati, e ci sono, innanzitutto i volontari delle Lezioni di italiano che suppliscono a deficit vergognosi e forse pure contrattuali; per fortuna ci sono state, e ci sono, Associazioni come Mir Sada e altre, le quali hanno raccolto vestiario, intimo e scarpe arrivato come la manna, soprattutto nelle scorse settimane di freddo.

La lettera aperta del Pd poi cita un passaggio che in realtà pare a tutt’oggi sconosciuto agli amministratori e ai consiglieri.
Scrivono infatti: “A questo riguardo si potrebbe fare un passo avanti prevedendo che le convenzioni con gli enti gestori comprendano, oltre a quanto già previsto…”

ECCO, sta qui il punto, oserei dire che sarebbe buona cosa, nel caso il PD le avesse, – visto che ne parla come se le conoscesse nel suo contenuto – che queste convenzioni, che dovrebbero essere di norma già pubbliche – essendo, appunto, Atti pubblici – le metta a disposizione di tutti i cittadini.
Per una questione di trasparenza, controllo e civiltà.

Dei punti (7 o 4 appunto a secondo del giornale che le pubblica) in cui si articolano le proposte PD, non serve neppure un giornalista per notare che tranne il punto sul sostegno finanziario per la gestione dell’emergenza, tutti gli altri son punti triti e ritriti.

Son punti, infatti, che sono stati sollecitati, da mesi, MESI, all’Amministrazione comunale e agli Enti superiori, da cittadini, associazioni e volontari.

Ossia il Pd lecchese arriva buon ultimo – meglio ultimo che non in gara, ovviamente – per dire cose già dette.
Dal Pd (lecchese), che governa la città di Lecco, indirettamente pure la Provincia e decine e decine di Comuni del territorio, ci si augurerebbe più che proposte così, per altro retoriche e soprattutto rivolte ad altri, che faccia azioni pratiche, risolutive. E che soprattutto le avesse fatte in questi mesi di lassismo e  bradipismo istituzionale.

Perchè la cosa che non si capisce è soprattutto cosa abbia fatto in questi mesi per affrontare e risolvere i punti che chiede facciano altri.
E capire, oggi, cosa il PD e l’Amministrazione stia facendo e non solo chiedendo ad altri di fare.

Per capirci meglio:
Il punto “lo smantellamento del campo del Bione” visto che la data e le dichiarazioni dell’Assessore Mariani sono state in queste settimane le più bizzarre e ogni volta impalpabili…”Il campo sia smantellato nel più breve tempo possibile..” e, peraltro, subito dopo smentito malgrado l’aleatorietà, dal Capo di Gabinetto del Prefetto, Simeone che ritiene il campo del Bione, una struttura tutt’altro che smantellabile
Il PD può dare una data certa, misurabile? Perchè se no è solo propaganda.

Il punto Un’accoglienza diffusa su tutto il territorio provinciale; questo è quanto chiesto dai volontari da mesi, in maniera così insistente che finalmente a fine settembre, solo a fine settembre, era il 23, l’Amministrazione si è spinta ad affermare “stiamo cercando di studiare un piano di accoglienza”.

Bene forse a fine mese se ne sa qualcosa – la pressione è nella speranza che i Comuni dicano sì – ma ci vorranno settimane e settimane, nel caso andasse a buon fine, per un’entrata a regime.

Un Piano B non esiste, richiesta di spazi (come per esempio la vecchia sede lecchese della Nostra famiglia) non sono stati nemmeno chiesti (almeno a sentire l’ultima commissione comunale di inizio settimana)

il punto minori tempi d’attesa per l’identificazione; è un punto positivo, dove da una parte si spera che la fretta però non sia foriera di superficialità nell’analisi dei casi, dall’altro, sentendo le parole dell’on. Fragomeli, anch’esso del PD viene però da chiedersi però perché inserire questo punto da parte del Pd lecchese, quando non più tardi di una decina di gironi fa, era il 27 ottobre, l’on. Fragomeli, in visita al campo del Bione disse “..il giudizio è più che positivo. In particolare abbiamo constatato la celerità dei tempi con cui viene ora effettuato il processo di riconoscimento delle persone ospitate».

Non si parlano tra di loro? Racconta balle l’onorevole? O è solo propaganda sulla pelle dei altri?

Il punto sulle soluzioni per “occupare il tempo” dei migranti; non si capisce bene a chi lo chiedano, quando è il Comune, anche in autonomia, che potrebbe farlo. A volerlo.

Basta vedere altri Comuni e amministrazioni: Colico, Parma, Soliera (Mo), dove raccolgono foglie e fanno pulizia urbana, o a Suvereto (Li) dove fanno lavori di tinteggiatura scuole e piccoli lavori edili; di Trieste arruolati per i lavori socialmente utili dove anche qui fanno pulizia strade (A Lecco ce ne sarebbe tanto, tanto bisogno) e assistenza anziani; a Viareggio e  Capannori (Lu) pulizia dei parchi e sistemazione giochi; a Bergamo e Sesto S. Giovanni, diversi profughi richiedenti asilo stanno pulendo strade da foglie e le vie dalle erbacce e sporcizia; per i Comuni dell’Emilia Romagna è stato Firmato un accordo dove i “lavori socialmente utili” indicati sono  pulizia strade e sentieri, cura di parchi e giardini pubblici, trasporto sociale e piccoli lavori di manutenzione nelle scuole o in altri edifici pubblici; così vale per Treviso, Bolzano, Lignano Sabbiadoro (Ud), o in vari comuni della Toscana dove i profughi sono impiegati a tenere in ordine un pezzo di via Francigena; o ancora ad Umbertide (Pg), Aosta, Verona, a Settimo Torinese (To) con altri Comuni del Piemonte e ancora Lentella, Carunchio, Palmoli e Schiavi di Abruzzo, in provincia di Chieti; e ancora a Rovereto e Pescara; per citarne solo alcuni che da mesi e mesi, stanno facendogli “occupare il tempo”.

Qui a Lecco pare sempre tutto più difficile.

Ma forse abbiamo solo Amministratori, politici e istituzioni più menefeghiste o solo incapaci.

Se poi si leggesse il DL nr 142 del 18 agosto2015 (clicca qui) all’art.22, divenuto Legge, e che recepisce due direttive Comuitarie, si leggerebbe addirittura:“art.22 Lavoro e formazione professionale 1. Il permesso di soggiorno per richiesta asilo di cui all’articolo 4 consente di svolgere attivita’ lavorativa, trascorsi sessanta giorni (e non più 6 mesi ndr) dalla presentazione della domanda, se il procedimento di esame della domanda non e’ concluso ed il ritardo non puo’  essere attribuito al richiedente“.

Insomma vista l’ampia esperienza di altri Enti basterebbe copiare. Invece che chiedere ad altri di fare quello che già si potrebbe far da soli.

Se poi volessimo continuare un’analisi dei punti della Lettera aperta del Pd lecchese più propaganda che concretezza
il punto sul sostegno finanziario per la gestione dell’emergenza; non si capisce il perché.
In fondo già oggi vengono indirizzati 35 euro per la gestione di ogni Profugo e vedendo che, per esempio, le ore di italiano son fatte da volontari (i giovani democratici del Pd, dovrebbero rendersi in massa disponibili), gli abiti, vestiti e scarpe son state donate in gran numero dai cittadini tramite le associazioni, il cibo è pasta mattina e sera, ci sono già risorse – e fors’anche capitolati di convenzione – che vedono ampi margini di risorse disponibili. Non ultimo potrebbe essere lo stesso Comune, anche in rete con altri, a garantire direttamente la gestione dei campi accoglienza, come per altro consentito dalla Legge.

Il punto sul maggiore coordinamento con volontariato e associazioni; è il più paradossale.

Lo si sta chiedendo al Comune da oltre 3 mesi, per palese evidenza di una carenza, e il Comune non ha battuto colpo fino a poche settimane fa con precarietà e pochissima organizzazione – se non fosse per i cittadini di Maggianico e i volontari che insegnano italiano – (peraltro mal visti dalla Prefettura che ne aveva vietato l’ingresso al campo del Bione e lo svolgimento delle lezioni) non è il resto pulluli di code di volontari e Terzo settore, forse perché troppi si muovono solo se ci sono i soldi?

Insomma il PD sta facendo chiacchiere per distarre dalla sua incapacità o dalla nulla considerazione ricevuta dalla Prefettura. Come un paesello di pecore e nessun pastore.

Paolo Trezzi