VINCITA ALLA LOTTERIA:
L’INTERVISTA DI “CARTA VETRATA”

LECCO – Siamo amici e me l’aveva promesso, sebbene sono cose che si dicono così pienamente consapevoli che non puoi essere tu quello che verrà baciato dalla fortuna.

Milioni di tagliandi e scopri che è il tuo quello che ha vinto il 1° premio.

Il tuo. Che manco alla tombola andavi più in là del terno.

E allora eccolo qui, al telefono con te.

Una intervista un poco surreale che non ti capita più nella vita

Squilla il telefono e Lei ti ricorda di quel tè preso in centro prima di accompagnarti a prendere la macchina al parcheggio dell’Isolago e la promessa: se vinco non ti do un soldo ma un’intervista sì. Anonima.

Siccome so quando l’hai acquistato mi dici cosa hai provato ‘sta notte? Sei riuscita a dormire?

Come è ovvio non sono riuscita a chiudere occhio, siamo andati a letto tardi, non so cose di tutti i giorni e la prima cosa che ci è venuta in mente a me e mio marito è stata “Come si fa ad incassare 10 miliardi?”

Puoi raccontare anche agli altri quando hai preso il biglietto?

Come capita spesso al pomeriggio prima di prendere i figli a scuola esco a fare due passi. E quel giorno, era un venerdì, il 22 novembre, me lo ricordo bene anche perché la domenica dopo era il mio compleanno, avevo deciso di farmi un regalo. Un vestito nuovo. Poi ti ho incontrato e siamo andati a bere un thè e al posto di comprare una rosa dal venditore ambulante che era entrato al bar ti ho detto spendili meglio piuttosto compra un biglietto della lotteria o un “grattino”.

Tu hai detto che sono soldi buttati, poi diventa un vizio e allora l’ho preso io, come resto del conto.

Ti ho accompagnato all’auto e l’ho tenuto nel borsellino fino a ieri sera.

Ti rendi conto che avevo in borsa 10 miliardi.?

Mi tremano le gambe

Hai mai vinto altre volte?

10 miliardi? Quando mi son sposata.

A parte gli scherzi. Qualche volta al gratta e vinci, ma veramente poca roba una volta 1000 euro e altre volte giusto il valore di un altro biglietto.

Ora cosa farai di tutti questi soldi?

Non ci ho ancora pensato. Ovviamente ne parleremo in casa. Li metteremo in banca e ci toglieremo qualche sfizio. Un viaggio, una vacanza un poco più lunga. Ci faremo consigliare, ma ora è presto. Qualcosa per la città, in forma anonima, credo che sia doverosa. E anche una mancia al barista. Mi pare il minimo. Però in realtà, concretamente, non ci abbiamo ancora pensato

Non so neppure come si fa ad incassarli: in banca, tramite notaio? Mah.

Possiamo dire che non ti servivano questi soldi o è troppo?

Come sempre i soldi che non si hanno non servono. Finché non si hanno.

Non ci siamo mai lamentati. Le spese sono sempre tante ma mi faceva sorridere allora e ancora adesso sentire le persone che dico “speriamo almeno che ne avesse bisogno”.

Ragazzi ma son 10 miliardi. Ma chi è che ha bisogno di 10 miliardi?

Non credi che 10 miliardi, come dici tu ancora in lire, sono però troppi per una persona/famiglia sola?

Si sono troppi. Sebbene lo si dice solo quando sono gli altri a vincere o ad averli.

Fa parte del gioco. Prendi un biglietto e speri che sia quello vincente anche se sai in fondo che non è possibile sia proprio il tuo.

Che fai non lo ritiri? Li regali?

Noi lecchesi, siamo gran lavoratori ma anche molto riservati. Puoi star certa che non andrò in giro a spendere e spandere. Non più di adesso.

Prenderemo forse una casa al mare ma nulla più. Oggi bisogna stare anche attenti.

E poi non lì ho ancora nemmeno visti questi soldi. Oggi no ma domani mi informo come si fa tutto l’iter. Tenerlo in casa mi mette un poco d’ansia.

Posso darti un consiglio io? Oltre a quello di insistere la prossima volta quando ti dico che non lo voglio un biglietto della lotteria? Non accettare consigli.

Fai del bene qui a Lecco, il resto mettili in BTP e soprattutto ricordati delle amiche.

C. V.