IMMUNITÀ A SALVINI, LA LETTERA
DI TREZZI: “L’OPPORTUNITÀ
DELL’OPPORTUNISMO DEL M5S”

Caro Direttore,
Ma com’è che noi, così vecchi e dei vecchi partiti, lo sapevamo già, mentre i militanti del M5S, che sono così nuovi e diversi, ci hanno messo qualche annetto per capire che le promesse elettorali del M5S si sarebbero schiantate sulla realtà del governare e che pur di governare si sarebbe venduto etica e principi?

Guardiamoli nuovamente in questa farsa del voto online per decidere se dire no o si all’immunità di Salvini.

Fuor di polemica ma solo per capire meglio: era davvero necessario aspettare che Di Maio mettesse in piedi il voto online, per scoprire che ci sono più interessi personali di chi governa che sete di democrazia?
Com’è possibile che un gruppetto incompetentissimo, dandissimo di “nonpolitici”, di ortatori del cambiamento, ci abbia fatto una capoccia così, per anni, con “uno vale uno”, “noi siamo diversi” “sempre contro l’immunità” “la Legge è uguale per tutti” “Basta kasta” e adesso il loro capo viene a dire, in una prosa pilatesca, che non è più così, che decide il televoto?

È abbastanza desolante vedere chi dava lezioni di etica e morale, di chi insultava tutti gli altri, ogni volta, per qualsiasi cosa, oggi arrampicarsi sugli specchi.

Un voto online in politichese che non è, con evidenza, un responsabilizzare la base ma un lavarsene le mani.
Votazioni così un po’ paracula, un po’ vigliacca. Zero dignitosa e coerente. Su un tema poi, l’immunità, che appunto non dovrebbe nemmeno richiedere il voto supplettivo perché è sempre stato, quando non contava, un impegno fondativo del M5S.

Oggi si chiede di votare online per una questione di opportunismo non di opportunità.

Inoltre la piattaforma Rousseau che raccoglierà i voti, è senza verifiche indipendenti, diciamo che nessuno può verificarne correttezza del voto e dei voti. Se la usassero altri il M5S lo chiamerebbe golpe.

Poi possiamo comunque continuare a chiamare democrazia la deresponsabilizzazione e ammantare di scuse l’incoerenza e quello che era dogma dall’opposizione.
Resta lo stesso l’ennesima prova di opportunismo e incoerenza.

Paolo Trezzi