ACQUA PUBBLICA/DAL COMITATO LECCHESE QUALCHE PRECISAZIONE

Leggendo alcune dichiarazioni apparse sugli organi di stampa in questi giorni, ci preme fare alcune precisazioni: il Comitato non è animato né da interessi personali, né da obiettivi  politici, ci preme fare memoria dei  fatti  come sono avvenuti , per chiarezza e perché non ci sembra corretto appropriarsi della fatica altrui. Tutto ciò premesso, chiariamo che abbiamo accolto favorevolmente  la proposta  del Comune di Merate , per far gestire il servizio Idrico  da  una società di 1° livello, così come stabilito dalle norme di legge.   Prendiamo atto, con soddisfazione,  dell’appoggio che a tale proposta  è stata  data dai Comuni di Cernusco  Ello, Oggiono e speriamo  se ne aggiungano tanti altri,    CONSIDERIAMO QUESTO UN  PERCORSO OBBLIGATO PER  ARRIVARE ALLA PIENA RIPUBBLICIZZAZIONE  CHE SI REALIZZA CON L’AZIENDA SPECIALE, FORMA GIURIDICA PIU’ RISPONDENTE ALL’ESITO REFERENDARIO , come ribadito più e più volte.

Ricordiamo che l’Azienda speciale  è una delle opzioni più volte proposta  dal Comitato Lecchese Acqua pubblica  in conferenza dei Comuni,  e in Provincia  tramite Proposta di delibera provinciale corredata dalla firma di 1500 cittadini e piano che descrive  in che modo rendere concreta tale proposta.  Nel consiglio provinciale la Lega votò contro la nostra proposta,  nonostante la posizione di Robbiani, sindaco precedente di Merate.

Sembra sia necessario ribadire che il Comitato Lecchese Acqua pubblica  è l’unico firmatario  dell’esposto alla Corte dei Conti, forse qualcuno si è distratto e lo attribuisce ad altri.

Il Comitato, come Il Forum dei movimenti dell’acqua , di  cui siamo parte integrante, ambisce ad un unico risultato : che si realizzi l’esito referendario,  e cioè  che l’Acqua sia tenuta fuori dalle logiche del mercato e che perciò ci sia una gestione  pubblica dell’acqua bene comune con le caratteristiche dell’economicità , dell’efficienza, dell’efficacia  e della partecipazione, sia dei consigli comunali, ma anche dei cittadini.

 In questo  tragitto, i compagni di strada possono essere diversi, non ci scandalizza, né preoccupa, importante è che le azioni siano coerenti con le dichiarazioni di intento e non vadano in direzione ostinata e contraria.

In questo  momento delicato, in cui in provincia si gioca  una partita per i prossimi 25- 30 anni,   è necessario lavorare seriamente perché  la gestione sia davvero in house con tutti i requisiti richiesti dalla normativa, perché altrimenti chiunque potrebbe fare ricorso contro l’affidamento e a quel punto l’opzione obbligata sarebbe la gara, e  42 milioni di euro circa, il fatturato dell’idrico, fanno gola a molti, ed in parte si spiega anche tanto accanimento  a non far uscire Idroservice da  Lrh, anche a costo di andare contro la normativa.

Comitato Lecchese acqua pubblica e beni comuni