IL BILANCIO 2018 DI BRIVIO:
“PRIMI FRUTTI DI UN LAVORO
METICOLOSO E SILENZIOSO”

LECCO – “Un altro anno è trascorso e lo ha fatto concedendoci finalmente di raccogliere i primi preziosissimi frutti di un lavoro meticoloso e silenzioso svolto in questi anni”: comincia così il saluto del sindaco Virginio Brivio in occasione dell’ultimo consiglio comunale dell’anno. E menziona alcuni dei traguardi raggiunti nel 2018, simbolo di tutte quelle realtà con cui l’Amministrazione “ha affrontato, gestito e, in molti casi, risolto”.

Fra gli altri: l’acquisizione dell’area ex Piccola Velocità; l’ottenimento di una nuova sede per il Comune in via Marco D’Oggiono; la stagione di importanti esposizioni al Palazzo delle Paure; l’apertura del Broletto, che mette a disposizione della cittadinanza un grande numero di posti auto; lo stanziamento di quasi 3 milioni di euro per manutenzione e riqualificazione del centro sportivo comunale Al Bione; il restauro di Villa Manzoni.

Viene poi ricordata l’interruzione dell’attività di TeleUnica: “Esprimo la mia preoccupazione per il venir meno di un servizio importante, l’unico canale televisivo di Lecco, fondamentale anche per le persone talvolta impossibilitate a utilizzare la rete o a seguire la carta stampata. Penso che la pluralità e la varietà delle fonti di informazione sia un valore importante, da tutelare e difendere”, commenta il sindaco. A lui si unisce anche il consigliere Dario Spreafico di Vivere Lecco: “Con TeleUnica muore una parte di Lecco e della sua vita pubblica”. Così pure Emilio Minuzzo per Forza Italia: “La notizia della chiusura imminente ci preoccupa, perché è un servizio fondamentale, che garantisce una comunicazione territoriale molto efficace”.

Il sindaco relaziona poi intorno alla situazione delle società partecipate, ricordando in particolare le procedure di incorporazione di IdroLario in LarioReti Holding e il riassetto societario di LarioReti in un’aggregazione più ampia.

Commenta ironicamente il consigliere Stefano Parolari della Lega: “La grande operazione sull’acqua continua con successo, cioè zero investimenti e triplicazione delle tariffe”. E prosegue: “Il servizio non è migliorato. Ci sarebbe bisogno di una seria presa di contatto con la realtà”.

Si passa quindi a discutere della forma gestionale dei servizi sociali. Come ricorda l’assessore Riccardo Mariani, “il tema dell’impresa sociale si è posto fin dall’inizio come tema cruciale. Il partenariato pubblico-sociale, punto forte della storia delle politiche sociali a Lecco, oggi viene rinsaldato e rilanciato”. Il riferimento in particolare è all’impresa sociale Consorzio Girasole, “una società consortile a responsabilità limitata, in forma cooperativa e a scopo mutualistico”. Mariani sottolinea: “Si tratta di un’operazione di alto valore politico-territoriale. Nel nostro piccolo stiamo segnando un punto innovativo e di avanguardia, a cui si sta guardando con speranza e interesse anche a livello nazionale”.

Ribatte però subito Alberto Anghileri di Con la Sinistra cambia Lecco: “La finirete di innamorarvi del privato bello? I servizi sociali rischiano di fare la fine della sanità. Se un Comune non è nemmeno in grado di gestire i servizi sociali allora a che cosa serve?”.

Lo appoggia Massimo Riva del M5S che commenta: “La debolezza del pubblico in questo progetto non mi piace e non mi convince”. Anche Spreafico si dichiara contrario all’iniziativa, perché “perché non mi soddisfa la forma societaria. Non so quale sicurezza possa garantire al cittadino medio”.

Interviene però il sindaco: “Cerchiamo di non essere ipocriti e di guardare seriamente come funziona la gestione del sociale nel territorio: è nata nel privato. Non c’è una realtà pubblica che si sta smantellando, perché la realtà pubblica non è mai esistita. Ad esempio, quanti sono quelli del pubblico che hanno seguito il problema dei profughi? Questo provvedimento vuole aggiornare una tradizione territoriale nel concreto e disegnare scenario in parte nuovo”. “Vogliamo guardare al futuro non a passo di gambero né dallo specchietto retrovisore, ma invece interpretando la realtà che evolve e si fa complessa”: così Mariani conclude il dibattito, a cui segue l’approvazione del provvedimento.