CALOLZIO: RESPINTA LA MOZIONE
DELLA LEGA CHE SBARRA
I CANCELLI AL PREFETTO

marco ghezzi calolziocorteCALOLZIOCORTE – Diciamocelo, stando alle cifre e ai dati rilasciati dal ministero, la questione immigrati sta assumendo delle dimensioni problematiche, specie nelle ultime settimane, in cui le traversate sono state favorite dal bel tempo, anche a causa delle accese discussioni avviate in ambito europeo dove, invece, minaccia tempesta.

Sarà che nell’aria serpeggiavano già i rumours di una visita di Salvini nel lecchese, ebbene durante il consiglio comunale di Calolziocorte, tenutosi venerdì 5 giugno, il gruppo di minoranza della Lega Nord, capitanato da Marco Ghezzi, ha pensato bene di presentare una mozione sul tema “accoglienza immigrati”. Il testo, interamente letto durante il consiglio, era composto in gran parte da statistiche e numeri tesi a dimostrare la criticità del periodo e, nelle ultime cinque righe, concludeva sollecitando la prefettura di Lecco a chiedere un parere preventivo al sindaco di Calolziocorte prima di inviargli immigrati in affidamento e, in secondo luogo, pretendendo che il sindaco stesso si rifiuti di accogliere immigrati che non siano stati ancora riconosciuti come rifugiati.

Ora, partiamo dalla fine, da una mozione che, dopo un’ora di estenuante dibattito e proposte e prese di parole, è stata respinta in attesa che la giunta ne proponga una sua propria. La discussione si mantiene sui toni pacati, smorzata dalla delicatezza dell’argomento, ma la mozione leghista sembra proprio proporre che il sindaco Valsecchi si ergesse al confine con Vercurago imbracciando lancia e scudo per impedire che il prefetto faccia risiedere ulteriori immigrati sul territorio calolziese.

migrantiL’ovvia osservazione fatta dall’assessore Luca Valsecchi ha però ricordato a Ghezzi che, qualora il prefetto stabilisca lo stato di emergenza e chieda ai comuni di impegnarsi nell’ospitare queste persone, è compito dell’amministrazione trovare il modo di accogliere i richiedenti asilo, cosa che è già avvenuta in passato, presso le sedi più opportune. Il comune di Calolziocorte, è stato ribadito più volte, non ha le strutture adeguate ad ospitare centinaia di profughi, ma può offrire accoglienza a pochi di loro presso, si fa un esempio, la comunità Il Gabbiano di Villa Guagnellini. L’associazione, si pensi alla loro casa di Colico, è impegnata in questi programmi di accoglienza anche in altri comuni e potrebbe fornire un valido supporto anche a quello calolziese, così come stanno facendo molte comunità parrocchiali.

Al che, addirittura, in consiglio parte la battuta di chi paventa che, ospitando i profughi nella comunità di reinserimento sociale per tossicodipendenti, il rischio è di trasformarli in potenziali criminali e trafficanti. Certe battute, come rispondono altri consiglieri, andrebbero evitate. Sono tutti d’accordo sulla necessità, per il prefetto, di essere chiaro sui propri intenti e, per il sindaco, di mantenere una certa fermezza e convinzione nel riconoscere l’indubbia mancanza di risorse comunali per acquistare o riammodernare immobili destinati ad ospitare questi rifugiati. E’ anche vero però che certi principi di accoglienza sono stabiliti dalla costituzione e, in casi di emergenza, solo la collaborazione può garantire il raggiungimento di una soluzione.

Paolo Saporito