CAMERE COMMERCIO LC-CO FUSE:
SERATA ROTARY TRA ORGOGLIO
E CRITICHE ALLA RIFORMA RENZI

LECCO – Interessante incontro curato dal Rotary Club “Lecco Le Grigne” all’NH Hotel, protagonista la riforma delle Camere di Commercio voluta dall’ex premier Renzi e fortemente criticata dagli ospiti della serata. Il presidente della CCIAA di Lecco Daniele Riva non ha usato mezze misure nel descrivere genesi, progress e conclusione (a oggi) di uno stravolgimento dell’attività camerale che nel nostro caso porterà a inizio 2019 alla fusione obtorto collo con Como.

“Doveva essere una riforma della Pubblica Amministrazione nel suo complesso – ha esordito Riva – comprese le Camere di Commercio ma ha finito per riguardare SOLO queste ultime. E per fortuna che in corso d’opera l’intensa attività di Unioncamere e non solo è riuscita ad evitare ben altre mazzate”.

“Come Lecco siamo sotto il numero minimo di imprese per rimanere autonomi; eravamo vicini a Monza ma poi loro sono finiti aggregati a Milano. Il nostro sguardo era più verso Monza ma ci siamo trovati costretti alla fusione con Como. L’unione delle tre Camere ravvicinate almeno avrebbe avuto un totale di 180mila imprese associate, con Como saranno solo 93mila. Le peculiarità dei due territori sono diverse, anche in ciò che apparentemente ci unisce ovvero il turismo, il nostro ha un’altra connotazione. Si è trattato di una riforma con degli ‘stop and go‘ – ha sottolineato poi Riva – un lavoro che sta portandoci via tante ore di lavoro che non so quando recupereremo. Il risultato è il 50% del diritto camerale dimezzato, quanto cioè qui a Lecco garantiva la quasi totale copertura delle spese di funzionamento. E quindi ciò che poteva essere investito a sostegno è rimasto zero. Per fortuna Valassi e la dottoressa Pulsoni negli anni sono riusciti a mettere via un “tesoretto“, proprio per aiutare il sistema. Il rapporto con la Regione nell’ambito del Patto che dal 2006 porta frutti alle imprese ha fatto ricadere 40 milioni di euro in Lombardia, di cui ben 12 sul lecchese“.

“La riforma è partita in modo sbagliato, insomma. Dal 2017 intanto con la Camera di Commercio di Como sono iniziati interventi tecnici e politici. I nostri vicini forse no, ma noi vogliamo tracciare un percorso; lo stiamo facendo con una serie di iniziative, ad esempio la Giornata dell’economia a Erba e poi il Patto del lago e diverse attività a Lariofiere. Come temi lavoriamo forte su alcuni segmenti: impresa 4.0, alternanza scuola-lavoro eccetera. Tutto insieme a Como”.

Tempi e cariche per la fusione?
“A gennaio – conclude Daniele Riva – ci sarà la nuova Camera unita. A noi spetta far valere il dato qualitativo oltre che i numeri e le proporzioni. Chiudo segnalando che sono previste seimila assunzioni a breve nel Lecchese, ma non si trovano specializzati: l’alternanza è da vedere come opportunità e non come un obbligo e poi il Tutor deve capire il ragazzo e fargli capire. Quindi va fatta formazione anche dei Tutor“.

Resta invece abbottonato Riva sul fronte delle cariche e dell’eventuale alternanza alla presidenza della nuova Camera di Commercio lariana.

Ospite del Rotary guidato da Fabio Dadati anche la Segretaria generale della Camera di Commercio di Lecco Donatella
Pulsoni. Tecnico e appassionato il suo intervento, particolarmente rilevante in quanto proprio all’esperta funzionaria è stato assegnato il ruolo di commissario ad acta per l’accorpamento Lecco-Como.

“Stiamo compiendo uno sforzo con che vede una prospettiva di cambiamento, non solo quantitativo, soprattutto nei territori. Dobbiamo varare una organizzazione che non perda le proprie competenze ma anzi le sommi al meglio. Quello del Commissario ad acta – ha spiegato Pulsoni – è un ruolo di garanzia. Accanto ai classici consiglieri per settori, nella nuova governance camerale saranno presenti per la prima volta anche gli “altri servizi”, ovvero quelli alla persona”.

Più nel dettaglio che interessa direttamente le imprese e gli addetti ai lavori: “Organizzativamente, via Tonale resterà sede operativa. Nel decreto istitutivo la sede legale sarà a Como, operativa a lecco. Con la riforma le Camere passano da 105 a 60; c’è stato il citato taglio dei diritti camerali, ma ci sono interventi di Stato su scuola, imprese 4.0 e turismo, assi su cui tutto il sistema è impegnato – con un aumento del 20% delle risorse. E le nuove Camere di Commercio diventano soggetto prioritario della digitalizzazione e internazionalizzazione delle imprese. Dobbiamo valorizzare anche il turismo, in questo senso. E poi, pure il Registro delle Imprese deve diventare 4.0, migliorando”.

L’auspicio finale: “Che si aumenti la qualità dei servizi, unendo le due Camere”.

Sandro Terrani