CAPSULE CAFFÈ NEL SACCO VIOLA
PER RICICLARNE L’ALLUMINIO.
L’AREA LECCHESE PRIMA IN ITALIA

Da sinistra: Bruno Crippa, Gino Schiona, Mauro Colombo, Anna Riva
Da sinistra: Bruno Crippa, Gino Schiona, Mauro Colombo, Anna Riva

LECCO – Da aprile le capsule in alluminio del caffè potranno essere gettate, anche senza eliminare il fondo organico, nel sacco viola.

Il territorio della provincia di Lecco sarà il primo in tutta Italia a sperimentare il progetto pilota di recupero per il riciclo di questo tipo di nuovo rifiuto in forte aumento che, altrimenti, è destinato allo smaltimento: in discarica o all’inceneritore.

Silea, in collaborazione con il Cial (Consorzio imballaggi alluminio) e grazie alla facilitazione della cooperativa Terra Project, avvierà la sperimentazione nell’impianto della Seruso di Verderio. Qui sono iniziati i test tecnici sui macchinari di selezione dei rifiuti già un anno fa. Come spiega Gino Schiona, direttore generale del Cial: “Il sistema automatico respinge, sfruttando le cosiddette correnti parassite, i metalli, separandoli dagli altri rifiuti che scorrono sul nastro trasportatore. Di solito questo avviene con oggetti di medie dimensioni, mentre items più piccoli finiscono nel sottovaglio per poi essere trasportate in discarica o all’inceneritore. La sperimentazione prevede, invece, il collocamento di un ulteriore selettore nel sottovaglio in grado di separare oggetti metallici più piccoli, come appunto le capsule. Queste poi sono portate direttamente in fonderia (in provincia di Pavia), dove una volta purificata dai residui di caffè e vernici, vengono trasformate, insieme all’altro alluminio recuperato, in lingotti di materia prima secondaria. Col riciclo delle capsule – continua Schiona – la filiera dell’alluminio si avvicina ancora di più al proprio obiettivo di non lasciare alluminio non recuperato, andando verso il riciclo totale di questo materiale”.

L’alluminio è un prodotto 100% e infinitamente riciclabile perché non perde le sue caratteristiche fisico-chimiche, e questo fatto è fondamentale per le applicazioni (alcuni componenti dei motori Audi, Bmw e Mercedes, come i pistoni, sono fatti con alluminio secondario prodotto in Italia che è al primo posto in Europa in questo campo) oltreché – come fa notare Bruno Crippa, consigliere provinciale delegato all’Ambiente e al Territorio –  per l’enorme risparmio di energia altrimenti impiegato nella produzione di alluminio a partire dalla bauxite, con conseguente riduzione di emissioni di CO2 . “Si tratta di un progetto in linea con le direttive europee e con gli accordi di Parigi e di Rio, e la Provincia è molto favorevole a queste iniziative. Si tratta di un passo avanti nell’economia circolare e sostenibile“.

gino schiona cial“La valenza è triplice – sottolinea ancora Schiona -: ambientale, innanzitutto. Perché non c’è più bisogno di ricorrere allo smaltimento: le capsule, così, da rifiuto ridiventano prodotto. Economica: perché si diminuisce progressivamente la dipendenza dall’importazione estera di materie prime; e sociale: partendo dalle alte sfere dell’Ue, in discesa attraverso la nazione, le regioni, le provincie e i comuni, si arriva nelle case dei cittadini, portando un cambiamento sociale effettivo”.

In questa “discesa nelle case” è fondamentale il ruolo del facilitatore, svolto da cooperative come è Terra Project, in questo caso specifico, che hanno il compito di attivare reti sul territorio composte da aziende, Pubblico (anche enti sovracomunali come Parchi e Comunità montane) e cittadinanza per guardare all’Europa e intercettare ciò che arriva da Bruxelles: obiettivi, finanziamenti, strategie. “Attraverso micro-azioni, come il recupero delle capsule, costruiamo un progetto comune strategico di lunga durata – spiega Anna Riva, presidente di Terra project -. Il nostro obiettivo è creare un tavolo di governace territoriale a Lecco, che è un territorio che vuole cambiare. L’idea è che le aziende e cittadinanza siano protagonisti di questo cambiamento”.

Piena soddisfazione esprime il presidente di Silea, Mauro Colombo: “Siamo contenti che la nostra azienda sia stata scelta per avviare questa sperimentazione. Ciò si collega in modo estremamente coerente col progetto ‘Think More About’ approdato nei giorni scorsi a Lecco, al quale abbiamo aderito convintamente e che abbiamo sostenuto proprio perché avvia una forte riflessione a livello territoriale sul tema dell’economia circolare e sul ruolo che società quali Silea sono in grado di svolgere per darvi concreta attuazione. Il nostro obiettivo principale  – conclude Colombo – è, ed è sempre stato, recuperare più materiale possibile in modo da incenerire la quantità minore possibile di rifiuti”.

 C.S.