CASO ENGLARO/IL TAR CONDANNA
LA REGIONE DI FORMIGONI
“IGNORATE LEGGI E AUTORITÀ”

eluana beppino englaroMILANO – Il Tar ha condannato la Regione a risarcire papà Englaro per quel “No” al fine vita della figlia Eluana. Il tribunale regionale ribadisce così che Eluana, in stato vegetativo da 18 anni, aveva pieno diritto a morire in Lombardia.

Le cose invece andarono diversamente: nonostante il chiaro pronunciamento della Corte di Cassazione, l’allora governatore della Regione Roberto Formigoni si oppose e fece emanare da Carlo Lucchina – plenipotenziario dell’assessorato alla Sanità – una nota che vietava sul territorio lombardo la sospensione delle terapie che tenevano in vita la donna. La famiglia di Eluana dovette perciò organizzare un drammatico viaggio verso Udine, dove la donna trovò pace il 9 febbraio 2009.

A sette anni di distanza la silenziosa battaglia di Beppino Englaro trova giustizia. La Regione dovrà ora rimborsare alla famiglia di Eluana 142mila euro. Denaro pubblico per una presa di posizione politica.

Ma ciò che conta nella sentenza del Tar è tutto in una frase: “Non è possibile – scrive il collegio presieduto da Alberto Di Mario – che lo Stato ammetta che alcuni suoi organi ed enti, qual è la Regione Lombardia, ignorino le sue leggi e l’autorità dei tribunali, dopo che siano esauriti tutti i rimedi previsti dall’ordinamento, in quanto questo comporta una rottura dell’ordinamento costituzionale non altrimenti sanabile”.