CERCAVANO DI FARE LA PATENTE
“COL TRUCCO”: BECCATI

LECCO – Personale della Squadra di Polizia  Giudiziaria della Polizia Stradale di Lecco, agli ordini della dottoressa Mariella Russo e coordinato dal Responsabile della stessa squadra di P.G., Sovrintendente Capo Fulvio Burini ha preso posizione all’interno della sala Esami dell’Ufficio di Motorizzazione di Lecco,  essendo stati segnalati alcuni individui di nazionalità asiatica partecipare all’esame teorico per il conseguimento della patente “B”, nonostante la loro scarsa conoscenza della lingua e della lettura dell’italiano.

In particolar modo, alle 11,30 iniziava una sessione di esami cui prendevano parte un cittadino pakistano e uno indiano che al termine, dopo aver dialogato tra loro, si allontanavano dirigendosi il primo verso via Cattaneo ed il secondo verso i servizi igienici degli Uffici di Motorizzazione.

1Gli agenti, insospettiti dall’atteggiamento tenuto dai due, hanno proceduto a un controllo di polizia con esito positivo; il cittadino pakistano (A.M.S. di 28 anni) infatti veniva trovato in possesso di strumentazione audiovisiva, accuratamente nascosta sotto gli indumenti e in grado di trasmettere immagini in modalità wireless, per poi ricevere informazioni; il cittadino indiano invece (C.P. 34enne) aveva tentato di disfarsi di strumentazione analoga che, occultata accuratamente in un marsupio, aveva abbandonato all’interno dei servizi igienici della Motorizzazione.

Tutta la strumentazione tecnica è stata recuperata e sottoposta a sequestro. Alla luce di quanto emerso c’è stato un intervento anche nella successiva sessione di esame, dove si stavano cimentando altri due cittadini indiani, S. N. di 32 anni, e S. B. trentenne.

Entrambi, sottoposti a controllo sono stati trovati in possesso, come i primi due, della stessa strumentazione elettronica – posta a sua volta sotto sequestro.

Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che la truffa consisteva nel posizionare le attrezzature tecniche sotto gli indumenti, applicandole alla pelle con del nastro adesivo – parte sul petto e parte su una caviglia – mentre la telecamera veniva occultata all’interno dell’occhiello per il bottone superiore della camicia.

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Scopo dei dispositivi, dotati di videocamere wireless con grandangolo mimetizzato all’interno di un comune bottone del diametro di circa 10 mm. era quello di trasmettere le immagini dello schermo del computer della M.C.T.C., raffigurante le domande teoriche previste dall’esame, ad un terzo soggetto con specifiche conoscenze tecniche, posizionato all’esterno della struttura. Per quanto riguarda quest’ultimo, sono in corso attività  d’indagine per l’identificazione.

Alla luce di quanto emerso, i quattro soggetti sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Lecco per rispondere, in concorso tra loro, del reato di tentata truffa ai danni dello Stato.