CHI È LUIS SEPÚLVEDA?
IL NUOVO LECCHESE ONORARIO
TRA FANTASIA E ATTIVISMO

IMG_0051LECCO – Ieri, al Teatro Sociale, allo scrittore cileno Luis Sepúlveda è stata conferita la cittadinanza onoraria di Lecco. Lettore ed estimatore de I promessi sposi fin da giovane, grazie a un suo vecchio professore di lettere molto legato alla tradizione europea, nella città del Manzoni Sepúlveda spiega l’importanza della scrittura manzoniana e il valore della sua intenzione, rivoluzionaria in quanto innanzitutto rottura con la tradizione, scelta di guardare alla Storia dal basso, dal punto di vista della gente normale, del popolo, un po’ come accade nella letteratura dello stesso scrittore cileno, vicino ai deboli, ai dimenticati.

Una lotta, quella di Sepúlveda, che prima di essere portata avanti con la parola è stata lotta politica, attivismo nel Partito Socialista durante gli anni della Rivoluzione cilena, al fianco del presidente Salvador Allende, dal momento della sua elezione nel 1970 fino alla violenta destituzione con il colpo di Stato militare avallato dagli Stati Uniti d’America il giorno della sua morte nel 1973. Sepúlveda ricorda con orgoglio e commozione gli anni della partecipazione politica nel corpo di guardia del Presidente, un gruppo di giovanissimi e fidati, con cui Allende condivise i momenti di maggiore intimità al di fuori dello scenario ufficiale, che fuper la maggior parte distrutto dalle torture, dagli omicidi, dagli occultamenti criminosi degli ufficiali oppositori al regime democratico«Un osso di tre centimetri è quello che resta di un uomo pieno di sogni, di speranze di rivoluzione, di valori e ideali morali quando la morte sopraggiunge violenta», spiega lo scrittore ricordando i recenti ritrovamenti di alcuni compagni di partito nelle fosse comuni della storia cilena.

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