CIVATE PROCESSA LA GIBIANA:
LA TRADIZIONALE MANIFESTAZIONE
CHE SALUTA L’INVERNO/FOTO

civate gibiana 41CIVATE – La gibiana è assolta, ma il suo feticcio è comunque da ardere. Questo il verdetto emesso dal giudice, impersonato da Gaspare Sozzi, al termine del processo alla “vecchia, brutta e cattiva” gibiana, una delle tradizioni popolari più antiche e prospere della Brianza (ma non solo). Alle 20.00 di oggi, 28 gennaio, un rumoroso corteo è partito, armato di tamburi e fischietti, da piazza Antichi Padri, nel cuore di Civate, e, dopo aver attraversato via Ca’ Nova e via del Ponte, si è fermato nel piazzale-parcheggio adiacente lo stadio comunale.

Ed è proprio qui che il processo alla vecchia ha avuto luogo. La gibiana è stata accusata di tutti gli avvenimenti spiacevoli dell’anno appena passato, dalla siccità alle guerre, in virtù del suo aspetto raccapricciante. Dopo aver snocciolato le accuse, il giudice ha chiamato in causa i bambini, i quali hanno però testimoniato a favore della vecchia, spiegando che “la gibiana è buona, sono gli uomini a essere cattivi”. Insomma, la gibiana sarà anche brutta ma non per questo deve essere accusata di tutte le disgrazie del mondo.

civate gibiana 26Il giudice ha allora deciso per l’assoluzione, decretando di non appiccare il fuoco alla gibiana, bensì al suo feticcio. Il rogo, accompagnato dal fragore dei tamburi e dei fischietti, come da tradizione ha il compito di scacciare l’inverno e di dare il benvenuto alla primavera.

Tanti i civatesi accorsi alla manifestazione, organizzata dall’associazione Vivicivate, ma, soprattutto, tanti i bambini che vi hanno partecipato, sia impersonando un ruolo nella rappresentazione del processo sia da semplici spettatori, proseguendo una tradizione che, tramandata di generazione in generazione, affonda le sue radici nel passato contadino e pre-industriale del nostro territorio.

Michele Castelnovo

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