CLASSIFICA DELLE SMART CITY,
LECCO FRENA E CEDE IL PASSO
ALLE DIRETTE CONCORRENTI

LECCO – Lecco non brilla nella classifica ICity Rate 2018, anzi a fronte di tanti piccoli capoluoghi che guadagnano posizioni la città manzoniana ne perde tre e quest’anno occupa il 34° posto.

ICity Rate 2018 è il rapporto annuale realizzato da FPA per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso per diventare “smart”, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.

FPA ha individuato e analizzato 15 dimensioni urbane che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi per le città (occupazione, ricerca e innovazione, solidità economica, trasformazione digitale, energia, partecipazione civile, inclusione sociale, istruzione, attrattività turistico-culturale, rifiuti, sicurezza e legalità, mobilità sostenibile, verde urbano, suolo e territorio, acqua e aria). Le dimensioni tengono insieme 107 indicatori che, aggregati nell’indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 107 comuni capoluogo. Poiché è impossibile progettare e governare delle Smart City senza tener conto degli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell’ONU, FPA li considera nella sua analisi fin dalla scorsa edizione.

Nel ranking nazionale si conferma in testa Milano, seguita da Firenze e Bologna. Bene alcune città medie di qualità, come Trento, Bergamo, Parma, Pisa e Reggio Emilia. Male il sud: le ultime venti città sono tutte meridionali. Roma migliora, ma solo 15ª.

Delle 15 dimensioni urbane analizzate, Lecco è fuori dalle top 20 di quasi tutte le classifiche: fa capolino al 16° posto solo negli ambiti “Suolo e territorio”, “Solidità economica” e “Lavoro”. Il risultato peggiore è nella “Partecipazione civica”, 77° piazzamento.

La ricerca individua anche sette piccole innovatrici, intendendo città per molti versi simili a Lecco ma capaci negli ultimi dodici mesi di un importante incremento in positivo dei vari parametri, facendo un balzo in avanti in classifica superando in alcuni casi la nostra città.

Guardando ai vicini, Milano e Bergamo hanno sicuramente molto da insegnare trovandosi stabilmente nelle top 10, anche Sondrio riesce a far meglio di Lecco in settori specifici sebbene nella generali si piazzi al 47° posto, per quanto riguarda Como (40°) invece i risultati sono molto vicini a quelli della nostra città.

Milano è la città più smart d’Italia per il quinto anno consecutivo – riporta la presentazione della ricerca – con un distacco di quasi venti punti dalla seconda classificata e ottimi risultati soprattutto negli ambiti di solidità economica, ricerca e innovazione, lavoro, attrattività turistico-culturale, anche se ancora in ritardo nelle dimensioni ambientali, come il consumo di suolo e territorio (appena 76ª) e qualità dell’aria e dell’acqua (solo 96ª). La segue Firenze, che per un soffio toglie la seconda posizione a Bologna. Il capoluogo toscano registra risultati eccellenti sui fronti attrattività turistico-culturale e trasformazione digitale (prima posizione) e si colloca fra le prime città per mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia. Bologna, invece, conferma la sua leadership negli ambiti del lavoro, energia e governance e partecipazione civile e guadagna un ottimo posizionamento per trasformazione digitale, istruzione, ricerca e innovazione e inclusione sociale”.

“Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane. Un gruppo in cui emerge un forte blocco di città medie con ottime performance, come Trento, che guadagna una posizione grazie ai buoni risultati nella gestione dei rifiuti, e Bergamo, che passa dal sesto al quinto posto e si distingue in particolare per solidità economica e gestione del verde urbano”.

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