CONFCOMMERCIO, DA LECCO
A ROMA: APPLAUSI PER SANGALLI, FISCHI AL MINISTRO

assemblea roma 2013ROMA – “Senza impresa non c’è crescita né occupazione. Se chiudono le imprese chiude l’Italia! C’è la necessità di scelte coraggiose per ridurre i costi e le zavorre per chi crea lavoro e sviluppo. La politica ha il dovere di agire con tempestività e in profondità”. E’ uno dei passaggi salienti della relazione del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli in occasione dell’assemblea svoltasi mercoledì 12 a Roma all’Auditorium Conciliazione a cui ha partecipato anche una delegazione lecchese composta dal presidente Peppino Ciresa, dal direttore Alberto Riva, dal membro di Giunta Lucio Corti, dal presidente dei Giovani, Claudio Somaruga, e dall’addetto alle relazioni esterne Marco Magistretti.

Un’assemblea movimentata e caratterizzata dalla questione dell’Iva. Sull’incremento dell’aliquota dal 21 al 22% le parole di Sangalli, interrotte da applausi convinti, sono state durissime: “Va scongiurato l’ulteriore aumento di un punto, serve un approccio senza sè e senza ma! L’aumento sarebbe benzina sul fuoco della recessione”. Sul tema Iva si è invece preso i fischi il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, che ha ammesso di non potere garantire lo stop all’aumento per mancanza di fondi: “La volontà c’è ma non posso promettere nulla”.

L’assemblea nazionale di Confcommercio si è aperta con l’Inno d’Italia e con il saluto inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Quindi spazio al collegamento con i territori (Asti Bologna Milano Napoli e Palermo) per parlare di diversi argomenti (Debiti della Pubblica Amministrazione, turismo, legalità criminalità e abusivismo, trasporti, credito).

Ampiamente soddisfatta la delegazione lecchese. “Sangalli non delude mai: la sua relazione è stata ricca e densa – evidenzia il presidente Ciresa – Ha ribadito cose che va dicendo da un paio di anni ma che purtroppo sono rimase inascoltate. Come ha detto il presidente “l’agenda è nota ma è rimasta inevasa”, in primis la questione che la ripresa passa solo da una crescita dei consumi e della domanda interna”. Poi sottolinea: “La massiccia partecipazione è un segnale chiaro: i commercianti non ce la fanno più! E la scelta di aprire con i collegamenti da diverse città italiane oltre che essere significativa mostra l’attenzione che Confcommercio ha per il territorio così come manifestato nel recente road show Impresa diretta”. Il direttore Riva  si sofferma sul tema del lavoro: “Il passaggio centrale sull’occupazione ha giustamente ribadito come il terziario di mercato sia l’unico grande settore capace di dare occupazione. Ma perché questo accada bisogna rivedere la flessibilità in entrata, ridurre il costo del lavoro, cambiare le nuove norme sull’apprendistato. In pratica va rivista al più presto la riforma Fornero che ha portato rigidità, burocrazia e aggravio di costi per le imprese”.

Lucio Corti rimarca invece un altro messaggio di Sangalli (“che ha sempre una marcia in più”): “Il richiamo alla concretezza è stato importante: basta parole, è tempo dei fatti. La contestazione a Zanonato? L’aumento dell’Iva non è uno scherzo, è  un balzello che colpirà e farà male”.

Somaruga mette l’accento sul passaggio in cui Sangalli ha evidenziato il fondamentale contributo delle imprese del commercio, dei servizi e della logistica: “Gli imprenditori però vengono visti dalla classe politica come pecora da tosare! Prova ne è che la Pubblica amministrazione paga poco o non paga i propri fornitori, ma gli imprenditori devono comunque produrre senza incassare e obbligatoriamente fornire servizi”. E continua: ”Ancora una volta Sangalli ha dimostrato di avere ben salde in mano le redini della Confederazione quando ha placato personalmente gli animi dei presenti verso un’ingenua ammissione di impotenza da parte di un ministro”.