CONSULTORI, LA COMPETENZA
PASSA NELLE MANI DELL’ASST

Anna Combi, Ivana Bassani, Enrico Frisone, Manfredi 01LECCO – I Consultori familiari, istituiti nel 1975 con la legge 405, sono ora di competenza dell’Azienda socio-sanitaria territoriale e oggi, mercoledì 17 febbraio, è stato presentato il nuovo status in conferenza stampa.

Il Consultorio è un servizio molto radicato nel territorio e, spiega la responsabile dei Consultori provinciali Ivana Bassani, “detiene due caratteristiche: è un punto di riferimento per i cittadini ed è supportato da una multidisciplinarietà di servizi”. L’accesso è libero e spontaneo, le prestazioni psico-sociali sono gratuite, mentre quelle ostetrico-ginecologiche sono sottoposte a ticket. I Consultori sono spazi aperti, grazie alla sinergia con Telefono Donna, l’Altra metà del cielo, Amalva, la Lega del latte, alcuni interventi con il comitato Les Cultures, le biblioteche nei progetti di Nati per leggere e ACI per il trasporto sicuro del bambino.

Ivana Bassani rammenta anche le fondamentali conquiste del servizio, mediante un quadro dell’anno 2015, da poco concluso, il quale ha visto 10667 utenti, di cui 5900 al primo accesso, quindi più del 50% è rappresentato da nuove utenze, a sintomo del fattore di innovazione e apertura del servizio.

“Sono state effettuate 4700 prestazioni”, continua la Bassani, “con una media di 4 prestazioni a paziente. Altri dati interessanti sono relativi alle fasce d’età distribuite dagli 0 ai 65 anni, non definendo così una fascia preponderante, ma distribuendosi efficacemente su tutto il tessuto d’utenza. L‘84% degli utenti sono italiani, il che inibisce la credenza diffusa che tale servizio sia circoscritto all’utenza extracomunitaria”.

Uno dei principali ambiti sostenuto dai Consultori è quello della tutela del neonato e della sua famiglia, come sottolinea l’infermiera Anna Combi: “Abbiamo visto nei consultori nel 2015 1067 neonati, sul totale di 1730 nati a Lecco”. Sono stati istituiti 6 spazi allattamento aperti nei consultori e l’equipe consulturiale si prende carico dell’intera famiglia, nella tutela del puerperio.

Il direttore socio-sanitario Enrico Frisone, denota l’impegno e la passione insiti in tale attività, “che va a completare un tassello fondamentale nelle ASST”. Per quanto riguarda i progetti per il futuro, continua Frisone, “desideriamo intercettare le fasce che ancora non sono state convogliate nel supporto consultoriale; raggiungere gli utenti fuori dagli spazi istituzionali, sul territorio, anche a domicilio; favorire l’accesso ai non italiani, che sono presenti in numero ridotto; focalizzarsi sulla questione giovani e contraccezione”.

Ciò che porterà in essere tale assorbimento dei Consultori per mano delle ASST sarà l’integrazione tra i due gruppi e la loro complementarietà, nello specifico, i Consultori si concretizzano maggiormente sull’ambito territoriale, rispetto ai servizi offerti all’interno dell’Azienda Ospedaliera. Tale sinergia decreta uno snellimento nelle procedure e lo scambio reciproco tra ex ASL e AO.

Martina Panzeri