CREMENO – Se si potesse scrivere cosa succede in un anno a un coro su una sola pagina bianca, bè al coro Valsassina bisognerebbe ormai dedicarne quarantacinque. Più di quattro decenni di intensa attività nel canto popolare, ufficiale e ufficiosa, tra la gente, in montagna, nelle Chiese e sui palchi. Il Valsassina ha varcato confini e città per portare con un autentico spirito alpestre che sa di famiglia il senso profondo dello stare insieme, cantando.
La formazione, che ha origine nel ’69 e tende il suo primo laccio in un’atmosfera di amicizia e convivialità, esordisce applaudita niente meno che dal Teatro dell’Arte di Milano, era il ’73, alla direzione il M° Iginio Minotti che verrà succeduto dai M° E. Piffaretti, D. Gualtieri ed ora da Alessio Benedetti. Nel 2002 e nel 2009 il Coro decide di testimoniare con due lodevoli incisioni i brani che rappresentano maggiormente lo stile e la storia del repertorio scelto e grazie a Benedetti, che ne garantisce l’entusiasmo e la preparazione, non manca di festeggiare un quarantacinquesimo senza lasciarsi mancare nulla.
Dal 15 dicembre 2013 al 14 dicembre 2014 il programma degli eventi comprende ogni genere di appuntamento, dai concerti classici a serate più ricercate (come quella del 4 ottobre “Il colore della Musica” con la partecipazione del pittore Paolo Polli) e prosegue il 4 novembre alle ore 21 presso il Santuario della Vittoria a Lecco con il XVII concerto della Vittoria e della Pace, assieme al coro Alpino Lecchese e al coro Val San Martino di Cisano B.co. Inoltre, come si può consultare sul sito www.corovalsassina.it, sabato 8 novembre alle 21 nella Chiesa della Sacra Famiglia ai Noccoli di Cremeno, si uniranno ai festeggiamenti i Crodaioli di Bepi De Marzi, coro vicentino di fama mondiale fondato e diretto dallo stesso compositore, per un concerto che racconti la terra, la gente, la fede.
Tra le date che hanno arricchito l’anniversario spunta quella dello scorso 31 maggio, dove il M° Francesco Sacchi ha diretto le voci riunite dei suoi due cori, il Nives di Premana e l’Alpino Lecchese. Insomma pare che la nostra realtà provinciale si distingua per la presenza storica di Gruppi che hanno valorizzato la cultura alpina e con essa tradizioni, amicizie, che sono stati in grado di superare ostacoli e difficoltà, sia al loro interno che nel territorio e fuori, e ora festeggiano importanti traguardi.
Tutti auguriamo al Coro Valsassina una ancor più longeva attività e che sia di esempio, assieme agli altri cori storici, per le più giovani formazioni corali e che proprio queste ultime, con umiltà e volontà, costanza e fiducia nel maestro, attingano consigli e non manchino mai di stima nei loro confronti. Vogliamo pensare al prossimo 14 dicembre come ancora lontano e accompagnare il Valsassina negli ultimi appuntamenti con la gioia e la partecipazione che ci chiede, ringraziandolo per le serate organizzate per la sua amata valle e per le sensazioni uniche, che ci portano indietro nel tempo ma con uno sguardo sul futuro.
Michele Casadio