‘NDRANGHETA NEL LECCHESE:
DALLA PREFETTURA “CHIARIMENTI SULL’ATTIVITA’ DI PREVENZIONE”

simeone stefano 1pLECCO – Una comunicazione di quelle che raramente giungono così “schiette” da parte delle istituzioni pubbliche: la invia oggi il Capo di Gabinetto della Prefettura di Lecco (firmandosi nel suo ruolo di addetto stampa) Stefano Simeone e riguarda le recenti polemiche sulla penetrazione mafiosa nel Lecchese. “Spiace constatare – afferma la nota – come più volte appaiano sui quotidiani di questo territorio provinciale affermazioni che vengono enfatizzate nei titoli che mai sono state pronunciate o sostenute dalla Prefettura. Al fine di contribuire ad offrire all’opinione pubblica un servizio corretto d’informazione si ritiene necessario fornire alcune indicazioni utili”.

Prefettura LECCOEcco allora Simeone assicurare che “questo Ufficio, cui compete  l’attività di prevenzione dei fenomeni di criminalità organizzata, ha sempre segnalato con completezza alle Amministrazioni comunali competenti le informazioni relative al rilascio di licenze di pubblici esercizi. Nell’ambito delle periodiche riunioni di coordinamento, presiedute dal Prefetto di Lecco, con il Questore e le Forze di Polizia, la Procura della Repubblica e la Direzione Investigativa Antimafia vengono esaminati i singoli sintomi ed individuate le misure d’intervento che riguardano fattispecie coperte da necessaria riservatezza”.

“Analoga precisione e puntualità – prosegue la Prefettura – viene svolta nei confronti delle imprese che chiedono di iscriversi alla White list, ma tuttavia c’è chi riesce a far passare per vittima chi non ha i requisiti per entrare nella lista a cui le pubbliche amministrazioni attengono per gli appalti di opere pubbliche. Per quanto attiene ai compiti del Comitato Provinciale dell’Ordine e Sicurezza Pubblica, essi sono delineati dall’art. 20 della legge n.121/1981, più volte modificato fino a prevedere la partecipazione del Sindaco del Comune capoluogo e del Presidente della Provincia. Fra tali compiti – conclude Stefano Simeone – vi è l’individuazione delle misure per prevenire turbative dell’ordine pubblico o reati quali appunto l’estorsione o l’usura coinvolgendo le categorie interessate, e non invece commenti sull’attività d’indagine in corso da parte dell’Autorità Giudiziaria”.