DE SFROOS/GOGA E MAGOGA LIVE,
A GIUGNO IL NUOVO DISCO,
ECCO UN VIDEO SEMIUFFICIALE

LECCO – Molti dei nostri lettori staranno facendo il conto alla rovescia in attesa del 15 aprile, giorno in cui uscirà il nuovo album di Davide Van de Sfroos. In attesa di quella data vi proponiamo un video ripreso e messo in circolazione dal canale ufficiale del cantante con il brano che da tre giorni è disponibile per le radio.

goga e magogaLa canzone è Goga e Magoga, eseguita in questo filmato dal vivo all’Ippodromo di Milano la scorsa estate. Nella stessa arena il prossimo 13 giugno il cantautore presenterà il nuovo lavoro contenente 16 nuovi brani a tre anni dal successo di Yanez.

Goga e Magoga è la ballata che dà il titolo al disco, ne è stata pensata una versione radiofonica appositamente “tagliata” dal cantautore per rientrare nei palinsensti mentre in questi giorni in Valtellina sono in atto le riprese del videoclip.

L’espressione dialettale “goga e magoga” deriva da una citazione biblica riferita a territori lontanissimi ma in dialetto lombardo, ha spiegato l’artista, è usata per indicare situazioni ambivalenti come “fare e disfare” e “senza capo ne coda”.

Per Rockol Davide Bernasconi ha descritto il nuovo album con queste parole: “Il disco può essere serenamente definito visionario e bipolare, in un’epoca che con il bipolarismo e la confusione interiore ed esteriore ha imparato a convivere con apparente rassegnazione. Sotto il titolo di Goga e Magoga si snodano le sedici canzoni che si dividono in otto più aggressive, ritmate e consapevoli su quello che siamo riusciti a diventare nel corso degli anni, dopo avere fatto il bello e il cattivo tempo… e otto più introspettive e mormorate, quasi a sottolineare la forza dolce del lato emotivo che da sempre ci sorregge e ci rende migliori di quello che pensavamo di essere. Musicalmente il disco non si pone confini o limiti, spaziando dalla ballata acustica ai flussi psichedelici e fortemente ritmati e contaminati, un sound generale tipicamente rock nel senso libero del termine che non tralascia gli ingredienti abituali del folk”.