LECCO – Non ci sta più e si sfoga pubblicamente il presidente del Rugby Lecco Stefano Gheza, a difesa dei suoi atleti e delle centinaia di giovanissimi sportivi costretti ogni giorno alle docce fredde del centro sportivo comunale.
Gheza lamenta la necessità di anche solo un container dove stare assieme dopo le partite mentre “a 20 metri ci sono stabilmente da 20 anni camper e roulotte”, e senza club house la realtà che ha portato la città all’eccellenza sportiva “è destinata a scomparire”. Un tema quello della location per il terzo tempo e la palestra che ha portato alle dimissioni di Gheza da assessore della partita in quanto Palazzo Bovara definì abusivi gli interventi sotto la tribuna.
Il presidente della società avrebbe inoltre già informato dei disagi che i rugbisti non intendono più sopportare sia il Comune sia Sport Management, azienda veronese alla quale – quando Gheza era ancora assessore – venne prorogato il contratto di gestione in scadenza a dicembre 2016 e che ad agosto vinse il bando biennale del “Bione”.
Purtroppo ieri pomeriggio i ragazzi del Rugby Lecco si sono (comprensibilmente) “ribellati”. Dopo una dura e vittoriosa “battaglia” contro il Rugby Novara in serie B, giocata sotto la neve e con 0 gradi … come ogni giorno da un mese hanno fatto le docce con acqua fredda (idem i ragazzi del Novara). Senza Club House, senza un luogo di aggregazione e di studio e senza possibilità di allenarsi il Rugby Lecco e’ destinato a “scomparire”, così come il progetto educativo/Sportivo che ha portato all’eccellenza sportiva, pur nel dilettantismo, la nostra realtà (oltre alla serie B, l’Under 18 e’ in Élite nazionale e scende in campo, senza mai sfigurare, contro formazioni di società professionistiche). Così e’ per tutti gli oltre 200 ragazzi e bambini che quotidianamente si allenano al Bione. Molti di loro hanno smesso di allenarsi per questa situazione è molti smetteranno. Ieri sera ho scritto sia al Comune sia a Sport Management … auspico un intervento urgente e risolutivo, non è giusto che così tanti bambini e ragazzi si trovino in questa situazione. Come posso spiegare ai miei ragazzi ed ai 500 genitori che a pochi metri da loro ci sono stabilmente, da anni, 20 camper e roulotte, mentre loro non possono avere nemmeno un container come Club House in cui studiare e stare insieme dopo partite ed allenamenti.
Perdonate lo sfogo (anche conseguenza di una notte in bianco per la preoccupazione) ma la situazione del Rugby Lecco e’ (sportivamente parlando) drammatica.
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