L’ESTATE NERA DEI RIFUGI:
“SEGNALETICA, PULIZIA
E BASTA ALLARMISMI”

GIORNO SU RIFUGILECCO – Quella appena terminata è stata un’estate terribile per i rifugisti, causa principale il maltempo, che ha disincentivato passeggiate in montagna e pernottamenti.

I gestori non si piangono addosso ma mostrano la loro preoccupazione nel caso in cui nel prossimo inverno si riproponessero le problematiche del precedente: sentieri chiusi e falsi allarmismi metereologici.

L’ampio approfondimento è pubblicato nelle pagine locali del quotidiano Il Giorno a firma Stefano Cassinelli. Si parla per l’estate 2014 di un calo del lavoro anche del 75%. Una terza finestra turistica negativa segnerebbe il colpo di grazia per molti rifugisti.

Da qui la richiesta di considerazione. Non cercano aiuti o sovvenzioni dalle istituzoni, solo l’impegno a garantire loro le condizioni per lavorare, dunque pulizia dei sentieri, segnaletiche adeguate e criterio nel lanciare allarmi.

Alex Torricini accoglie gli sportivi al rifugio Brioschi, e afferma: «Se interessa avere il Brioschi aperto come punto di riferimento e appoggio per tutta le gente che sale io lo farò sempre, ma il rifugio deve essere raggiungibile, il cavo sulla cresta se si rompe per la neve va rimesso. Per me l’inverno inizia a metà ottobre».

Anche Dario Pensa del rifugio Pialleral vede nelle previsioni meteo un forte disincentivo alle uscite in montagna. «Noi qui rispetto ad altri colleghi siamo fortunati perché si arriva con il fuoristrada e questo ci avvantaggia. Penso però ai colleghi che hanno rifugi disagiati e che hanno costi enormi per portare su il materiale con l’elicottero ad esempio».