FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI?
DUE BONIFICI “VIRTUALI”
AL CENTRO DEL PROCESSO PENALE

toga-giudiceLECCO – Ascoltati questa mattina nell’aula del Tribunale di Lecco i testi dell’accusa, rappresentata del Pm Nicola Preteroti, del procedimento a carico di Silvano Buffoni, accusato di aver commesso false comunicazioni sociali nell’ambito del fallimento della Lavello Srl, ristorante di cui era socio.

L’avvocato Germano Valtolina, che aveva assistito l’imputato a seguito della dichiarazione di fallimento dell’attività, Giovanni Sala, il direttore della filiale di Calolzio della Banca popolare di Bergamo e il maresciallo Gerardo Fischetti della Guardia di finanza di Lecco, sono stati interrogati tutti su un preciso punto da chiarire: due transazioni economiche avvenute a soli due minuti di distanza il 27 luglio 2015.

“Avevamo fatto un accordo con la procura – spiega Valtolina – in base al quale se la società fosse stata ricapitalizzata e le perdite ripianate, le accuse sarebbero decadute. In quest’ottica Buffoni il 27 luglio di quell’anno ha fatto un versamento alla Lavello Srl di 389mila euro per il finanziamento dei soci”.

Solo 120 secondi dopo però, è stato predisposto un altro bonifico, sempre di 389mila euro, come spiega il direttore della banca “dalla Lavello Srl all’Immobiliare Fisi – una società di cui Buffoni era socio per il 33 per cento e che possedeva l’immobile dove aveva sede il ristorante – e come esito di questa operazione la Lavello ha acquisito le quote della Fisi. Ho suggerito, come bancario, che poteva esserci un conflitto di interessi in questa operazione, ma una delibera dei soci della Lavello Srl autorizzava Buffoni ad agire in qualità di persona fisica e rappresentante legale”.

Il passaggio è stato: Buffoni persona fisica trasferisce 389mila euro alla Lavello con i quali la Lavello ha comprato, per 389mila euro, le quote di Buffoni della Fisi; “l’anomalia – spiega Fischetti – è che è stata un’operazione del tutto scoperta, virtuale, perché il conto corrente di Buffoni era in negativo. Un’operazione del genere non l’avevo mai vista”.

“Perché non ha semplicemente conferito le quote?” si è chiesto il Pm al termine del suo interrogatorio. Domanda che proverà a trovare risposta il prossimo 14 dicembre, quando verranno ascoltati i testi della difesa rappresentata dall’avvocato Giorgio Brambilla.

Manuela Valsecchi