FOSSOLI OLTRE LA STRAGE.
UN PANNELLO IMPREZIOSISCE
IL MUSEO CITTADINO

museo lecco belgiojoso resistenza anpi fossoli tavola rossettoLECCO – Iniziata con l’inaugurazione di un nuovo allestimento alla sala della Resistenza di palazzo Belgiojoso la giornata di studi sulla strage di Fossoli. Soddisfatto della proficua collaborazione tra le amministrazioni cittadine e l’Anpi l’assessore Michele Tavola, che ricorda l’installazione del totem multimediale e i progetti di formazione per gli insegnanti, oltre ai più recenti pannelli didattici.

“Città e territorio devono avere memoria – spiega Patrizia Milano per l’Anpi lecchese – ma questa memoria deve tramutarsi in Storia così che possa fissarsi ed essere trasmessa. Per questo l’impegno dell’associazione partigiani è la ricerca storica”.

Presente al polo museale anche la direttrice della fondazione Fossoli, Marzia Luppi, che spiega quanto la conoscenza della strage di Fossoli non possa fermarsi solo alle 67 vittime della strage. “Capire cosa è stato il campo di internamento e smistamento di Fossoli durante le varie fasi della guerra aiuta a leggere con occhio diverso il nostro presente. Fossoli non ha vissuto solo la trucidazione degli internati politici, da dicembre 1943 a marzo ’44 infatti il campo è stato luogo di smistamento per gli italiani diretti nei campi tedeschi, ed era totalmente gestito dalla Repubblica Sociale Italiana. Le SS arrivarono poi e si riservarono la direzione di un’area del campo, condiviso sempre con la questura, ma quando ad esempio partì il convoglio di Primo Levi la gestione era italiana. L’attenzione ai fatti della seconda guerra mondiale – conclude Marzia Luppi – deve perciò concentrarsi anche su ciò che è avvenuto anche qui vicino”.

museo lecco belgiojoso resistenza anpi fossoli pannello museo lecco belgiojoso resistenza 2

‘Padrone di casa’ il direttore del polo museale Mauro Rossetto che entra negli aspetti tecnici e espone le difficoltà incontrate nel musealizzare la storia contemporanea, meno affascinante anche dal punto di vista repertoriale. Nonostante ciò il museo di Lecco può vantare un’ala specifica, pensata per evidenziare soprattutto la vita quotidiana del periodo di guerra civile. Oltre le lotte partigiane sono proposti aspetti quali i fenomeni di fuga verso la Svizzera, i problemi causati dal razionamento dei beni o dai bombardamenti sulle città. Più recenti le proposte di lettura circa il ruolo del clero, delle donne e dei militari di carriera sotto il periodo bellico.

La giornata di approfondimento sul campo di prigionia di Fossoli è proseguita nel pomeriggio con gli interventi di accademici e cultori della materia.

 

Cesare Canepari