GARLATE RICORDA ELEONORA GIZZI. LUNEDÌ I RISULTATI DELLE ANALISI

Eleonora gizziGARLATE – Garlate è con il fiato sospeso. “Mi ricordo di Eleonora Gizzi, era in classe con me alle elementari”. Mattia Morandi, assessore alla Cultura a Garlate, e tutti i coscritti in paese, in queste ore tengono il fiato sospeso. Sul corpo ritrovato sotto un pilone della A14 a Vasto nella giornata di martedì è stato fatto l’esame del Dna e lunedì si saprà se appartiene alla donna di 34 anni scomparsa lo scorso 28 marzo. Lei, di origine abruzzese, era cresciuta a Garlate ed era tornata nella provincia di Chieti una quindicina di anni fa.

“Era una ragazza molto tranquilla e anche brava a scuola – racconta Morandi -. Inoltre condivideva con me la passione per la musica, che studiavamo insieme. Lei suonava il pianoforte”. E, come scritto sul suo profilo di Facebook, si è poi diplomata al Conservatorio di Bologna.

“Dopo le superiori, all’istituto Bertacchi di Lecco, era tornata in Abruzzo. Ci siamo persi di vista e nè io nè la maggior parte dei miei compagni di classe ha più avuto sue notizie”. Fino allo scorso marzo, quando era stata data per dispersa. “All’inizio abbiamo subito pensato a un caso di omonimia, poi ci siamo resi conto che si trattava proprio di lei. Non ce lo aspettavamo”.

Intanto gli uomini di Garlate nati nel 1980 stanno seguendo la vicenda e, nel caso in cui le analisi diranno che il cadavere ritrovato sia di Eleonora, invieranno un telegramma alla famiglia.

Eleonora gizzi 2Sul corpo è stata eseguito anche un esame radiologico, un test particolare che dovrebbe ricostruire la fisionomia, utilissimo nel caso in cui non si trattasse di Gizzi. L’autorità giudiziaria, come scrive vastoweb.com, ha disposto il sequestro dell’area in cui è avvenuto il macabro rinvenimento e le buste con la spazzatura trovate vicino al cadavere nella speranza che ci siano prodotti con la scadenza o che aiutino a identificare chi li ha usati.

Il padre di Eleonora, Italo, non rilascia dichiarazioni ma continua a dire che in quei resti c’è qualcosa della figlia. Ha riconosciuto l’abbigliamento e probabilmente le mani, quelle lunga dita affusolate da pianista della figlia.

Di grande aiuto potrebbe essere il calco di gesso con l’impronta dell’arcata dentale di Eleonora fatto in uno studio dentistico di Vasto  in occasione di recenti cure odontoiatriche a cui la maestra si era sottoposta. Lo scorso 28 marzo la donna si era allontanata da casa senza affetti personali e senza chiudere la porta, lasciando lì la sua cagnolina.

Maestra di asilo nido, si era trasferita in Abruzzo con la sua famiglia, mentre nel Lecchese è rimasta la sorella Noemi. La procura di Vasto, a cui è stata affidata l’inchiesta, sta indagando.

Fabio Landrini