GASHERBRUM IV 60 ANNI DOPO:
PRESENTATA A “MONTI SORGENTI”
LA SALITA ALLA PARETE LUCENTE

monti sorgenti 2LECCO – La parete lucente: così viene ricordato il Gasherbrum IV, la vetta di 7.925 metri dell’omonima catena montuosa tra Cina e Pakistan. Due eventi quest’anno si intrecciano, in maniera del tutto casuale, su questa cima: i 60 anni dalla spedizione composta da Riccardo Cassin, Walter Bonatti, Carlo Mauri, Giuseppe de Franceschi, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, documentata da Fosco Maraini e quella dei ragazzi della Sezione Militare di Alta Montagna dell’Esercito militare.

Nell’auditorium della Camera di commercio la rassegna Monti sorgenti ha dedicato venerdì una serata alla presentazione della prossima ascesa al Gasherbrum IV: gli alpinisti impegnati nella salita sono il maggiore Valerio Stella, a capo spedizione, il caporale maggiore capo Marco Maioli, il caporale maggiore scelto Maurizio Giordano, il caporale maggiore scelto Marco Farina e Daniele Bernasconi, uno dei più forti alpinisti in campo.

“Una spedizione dalla forte impronta lecchese doveva passare da qui – interviene sul palco Alberto Pirovano, presidente del Cai Lecco –, e questa coincidenza diventa anche l’occasione per far conoscere il Centro Addestramento Alpino di Courmayeur”.

I ragazzi che partiranno alla volta del Gasherbrum IV appartengono alla Sezione Militare di Alta Montagna del Reparto attività sportive del Centro addestramento alpino dell’esercito militare, che collabora con il Cai in materia di addestramento e sicurezza in montagna. Nata nel 1934, la scuola militare di alpinismo da subito instaura un legame fortissimo con lo sport: accanto ai campioni sportivi si collocano la Sezione sci alpinistica e la Sezione Militare di Alta Montagna, un gruppo giovane, in crescita, che ha già ripetuto le classiche dell’alpinismo. La S.M.A.M. pratica alpinismo militare di alto livello, testa materiali d’equipaggiamento all’avanguardia, forma le guide alpine e militari e partecipa a progetti di ricerca medica e scientifica.

monti sorgenti 1Gli alpinisti partiranno il 10 giugno prossimo da Malpensa e, dopo aver percorso la Karakorum Highway raggiungeranno Askole, in Pakistan, punto di partenza del trekking: da qui alla vetta distano 4900 metri di dislivello. L’avvicinamento alla parete di nord-est avverrà da sud e non dalla Cina: il campo base verrà montato al primo Icefall, il secondo sotto la Serraccata degli italiani, il terzo sotto il colle per poi attrezzare un campo d’emergenza sulla cresta sotto i 7200 metri.

Daniele è un veterano del Karakorum e il richiamo di quelle vette è sempre vivo: “È il concentrato di montagne più belle che io abbia mai visto. L’isolamento della regione lascia stupiti: ti senti circondato dalle cime – racconta Daniele -. La quantità di montagne del Karakorum è pari ai sogni: mentre ne fai una, sogni di fare le altre”.

Al Gasherbrum IV, nota come la parete lucente per la roccia marmorea che riflette il sole, mancano pochissimi metri per essere un ottomila. Una fortuna, questa, per Marco Maioli: “Si può respirare la vera montagna, che sugli ottomila, con l’esplosione delle spedizioni commerciali, si fa un po’ fatica a trovare. Non troveremo coda: ci aspettano due mesi da eremiti!”.

Diversamente da altre montagne, le difficoltà maggiori si incontrano appena prima della cima: “Bisogna sperare che non ci sia vento: fare passaggi tecnici così in alto è impegnativo. Dovremo essere pronti a sfruttare il meteo capriccioso, che in quelle zone è molto variabile”.

monti sorgenti 3Alla serata interviene anche Vincenzo Torti, presidente del Cai nazionale, con un augurio: “Voi avete il testimone di questa tradizione alpinistica. Non ho altro da dirvi se non buona salita. Sarebbe straordinario che l’eccelenza dell’esercito italiano possa raddopppiare a sessant’anni di distanza la salita”. Non manca un consiglio, rivolto a tutti gli amanti dell’alpinismo: “La montagna rimane lì: anche se si è a tre metri dalla cima in condizioni avverse si può non arrivare”.

La serata è stata intervallata dai canti del gruppo degli alpini e dalla proiezione di uno spezzone del film di “La montagna di luce”. A conclusione della presentazione gli atleti hanno ricevuto da Guido Cassin il libro “Dove la parete strapiomba”, l’incisione di Bruno Biffi, caratteristica di Monti sorgenti, il contributo di Panathlon e il dispositivo Plb, dono del Cai.

Lucrezia Lozza