GIORNO DELLA MEMORIA/MEDAGLIE AI DEPORTATI LECCHESI: LE FOTO

SAMSUNG CSCLECCO – Bonaventura Fadigatti, Angelo Fontana, Luigi Galbiati, Gino Ghisolfi, Genesio Pirola, Cesare Proserpio, Gaetano Rusconi e Carlo Limonta (l’unico ancora in vita ma che per motivi di salute non era presente). Sono gli otto cittadini residenti in provincia di Lecco, deportati o internati nei lager nazisti che questa mattina nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria hanno ricevuto la medaglia d’onore concessa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Alla cerimonia che si è svolta nella sala conferenze del Palazzo del Commercio erano presenti le più alte cariche della città. È stato il Prefetto di Lecco, Antonia Bellomo, a fare gli onori di casa e a consegnare le onorificenze ai parenti intervenuti alla manifestazione.

“Le note musicali ci introducono all’interno di questa cerimonia dedicata a coloro che hanno vissuto l’esperienza della prigionia e della deportazione nei campi di lavoro durante la seconda guerra mondiale – ha dichiarato il Prefetto –. Contemporaneamente alla nostra cerimonia anche in Quirinale sono riuniti 12 deportati tuttora viventi che riceveranno dalle mani del presidente Napolitano la medaglia d’onore”.

SAMSUNG CSC“Sono trascorsi 69 anni da quando i cancelli di quel campo sono stati aperti dall’esercito sovietico e ancora non riusciamo a capacitarci, quest’immane tragedia ci lascia attoniti – ha continuato –, ogni anno ascoltiamo storie sempre nuove raccontate dai superstiti. E il nostro compito è oggi quello di dare un significato alla trasmissione della memoria di questi fatti”.

Parallelamente alla Shoah, Antonia Bellomo ha voluto ricordare le terribili attuali vicende legate ai profughi che continuano a sbarcare a Lampedusa:”Il naufragio del 4 ottobre scorso è ormai archiviato, non ce lo ricordiamo più… Così come le vicende che ogni giorno ascoltiamo di persone che perdono il posto di lavoro e con esso la dignità di essere umani e alle volte anche la voglia di vivere. Nessuno ha la ricette per incidere nel modo giusto e abbattere quei principi dell’indifferenza, dell’individualismo e dell’intolleranza ma dobbiamo indicare una strada, ci sono ancora molti prigionieri”. “La strada c’è chi ce l’ha indicata prima di noi – ha affermato -: la direzione giusta è quella di mettere al centro delle priorità l’uomo con le sue fragilità ed è questa la strada che hanno seguito gli stati riuniti a Parigi nella conferenza del 10 dicembre 1948 nella quale approvarono la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, ancor prima i nostri padri costituenti. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo voluto mettere al centro di questa cerimonia gli uomini, quegli uomini a cui oggi dedichiamo le medaglie d’onore”.

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Ad allietare la cerimonia erano presenti anche gli studenti del liceo musicale Grassi di Lecco, diretti dall’insegnante Elena Filippini: al violino Marta Carozzi, Ilenia Longoni, Sara Testori, Cecilia Andreotti, al pianoforte Piermario Caporaso,  al clarinetto Anna Airoldi e alle percussioni Simone Redaelli.

All’evento celebrativo è intervenuto anche Monsignor Cecchin, prevosto di Lecco:”Questa cerimonia serve a farci ricordare che quello che è avvenuto non deve più avvenire. Dobbiamo fare memoria, consegnare i ricordi alla nuova generazione. I giovani devono essere educati. Viva la memoria perché non sia dimenticata”.

Elena Pescucci

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