GIOVANI AL LAVORO. L’IMPEGNO
DEI GD “ALTA BRIANZA E LAGHI”

giovani al lavoroVALMADRERA – Il lavoro tra i giovani. E’ il tema di cui si è discusso giovedì scorso al centro “Fatebenefratelli” di Valmadrera in un evento organizzato dal neonato circolo “Alta Brianza e Laghi” dei Giovani Democratici. La serata è stata incentrata sul tema del lavoro, su quello che c’è e quello che non c’è, in particolare del lavoro giovanile, senza però volersi incentrare più di tanto sul solito bollettino di guerra di dati, ma volendo concentrarsi su delle possibili soluzioni per rimediare alla drammatica situazione attuale. Moderatore della tavola rotonda Michele Parolari, responsabile del lavoro dei Giovani Democratici della nostra provincia.

Fabio Gerosa, Cgil, ha brevemente descritto la situazione occupazionale nel lecchese. “Negli ultimi cinque anni il numero di giovani che non lavorano né studiano è circa triplicato, passando dal 7% al 25% e nel 2013 il 70% delle assunzioni sono state o a tempo determinato o in forma atipica. Solitamente nel nostro territorio c’era uno stretto legame fra scuola e lavoro, come dimostra il caso dell’istituto Badoni, dove uno studente veniva contattato dalle industrie prima ancora di finire gli studi. Oggi, invece, anche chi ha un diploma fatica ad entrare nel mondo del lavoro”.

Michele Bianco, responsabile di lavoro e sviluppo del Pd provinciale ha sottolineato come il problema sia di natura strutturale, da affrontare dalle radici. “Il mondo del lavoro non funziona come dovrebbe, bisognerebbe ripensare il percorso formativo e professionale – afferma -. La disoccupazione giovanile è una priorità assoluta: il lavoro dei giovani, insieme a quello degli stranieri, consente all’Inps di stare in piedi e basterebbe già solo questo per capire quanto sia importante rilanciare l’occupazione giovanile”.

Inoltre ha brevemente descritto quelli che dovrebbero essere dei punti centrali del Jobs Act, il documento sul lavoro annunciato dal premier Matteo Renzi. “Si sta pensando di procedere tramite il taglio del cuneo fiscale e il saldo dei debiti della pubblica amministrazione. Questo consentirà di rilanciare i consumi e di attirare capitale estero, fondamentale per consentire all’Italia di tornare a crescere. Perché gli stranieri ricomincino ad investire, bisogna però anche colmare il gap della banda larga, completare il percorso dell’agenda digitale, snellire la burocrazia e riformare gli ammortizzatori sociali. Questi ultimi dovranno essere in grado di offrire una prospettiva: così chi perde il lavoro avrà un assegno universale, ma dovrà seguire un percorso di formazione e di riqualificazione”.

Il responsabile del lavoro dei Gd nazionali Federico Nastasi ha subito evidenziato come negli ultimi anni sia cambiato il mondo del lavoro e con esso anche i rapporti lavorativi. Inoltre si è verificato un processo di desertificazione industriale, che ha riguardato l’intera penisola: il problema non è tanto nella globalizzazione del mercato in sé, quanto nell’incapacità di attirare investimenti in Italia.

Per quanto riguarda le proposte dei Giovani Democratici, ha illustrato il progetto “Alta partecipazione”, nato da una rete di associazioni, sotto la guida dei Gd. Esso è articolato in quattro punti, che sono: introduzione di un contratto d’inclusione, che andrebbe a sostituire tutte le forme di lavoro atipico; indennità di disoccupazione universale, che andrebbe ad estendere al Mini Aspi; equo compenso, che stabilisce un limite di compensi non inferiore in uso nei contratti lavorativi per tutte le forme di lavoro; servizio per il lavoro, che allarga il servizio civile volontario anche alle organizzazioni profit. Tutte queste proposte sono disponibili online nei dettagli.

Infine Nastasi ha evidenziato come una vera soluzione al problema del lavoro può essere ottenuta solo in una concertazione europea, in modo da poter rivedere alcuni vincoli come il fiscal compact.

“Come Giovani Democratici ci impegneremo a fondo su questo tema così importante, cercando di far fruttare gli innumerevoli spunti che la discussione ci ha offerto” sottolinea Parolari, mentre Michele Castelnovo, coordinatore del circolo “Alta Brianza e Laghi” ha spiegato che il lavoro “è una questione primaria da affrontare oggi facendo politica. Significativa è la scelta di parlarne proprio in questi luoghi, in Brianza, dove la piccola-media impresa è preponderante e dove la crisi sta fortemente indebolendo il settore produttivo. Ora non resta che sperare – prosegue- di tradurre in realtà quanto detto a parole durante l’incontro”.

“La nascita di un nuovo circolo in queste zone è fondamentale, poiché la realtà della Brianza costituisce un grande patrimonio, sia in termini economici che culturali” conclude Vittorio Gattari, segretario provinciale dei Giovani Democratici.