HOUSTON, ABBIAMO UN PROBLEMA:
IL BESANINO DEL MATTINO
(E AL POMERIGGIO NON MIGLIORA)

LECCO – Ogni mattina un fiume in piena di persone inonda le strade dal centro di Lecco alla stazione ferroviaria e viceversa: sono a migliaia a scendere e salire dai convogli, per la maggior parte giovanissimi. Eppure i ritardi e l’efficienza del servizio delle prime ore scarseggia. C’è carestia di puntualità, di controlli, di ordine e di disciplina. In particolare il Besanino, unico a percorrere la via per Molteno, dovrebbe partire allo scoccare delle 8:07 da Lecco, invece si muove intorno alle 8:20 almeno tre mattine sulle sei feriali. La domenica addirittura prima delle 9:07 non sono previste corse, lasciando a piedi tutti quei cittadini non automuniti che, per diversi motivi, necessitano delle medesime fasce orarie anche nei festivi.

In settimana, nella fascia oraria che va dalle 13:00 alle 14:00 si rileva un ulteriore picco d’intensità del flusso di pendolari e con esso anche i ritardi, rendendo il più delle volte impossibile balzare su altri mezzi coincidenti. La flotta è costituita prevalentemente da studenti delle superiori ai quali si aggiunge una minoranza di lavoratori e utenti di vario tipo, alcuni dei quali salgono a bordo con biciclette e cani senza museruola rendendo ancora più difficoltoso il viaggio nei vagoni affollati. Capita anche di incontrare passeggeri caotici rintanarsi negli ultimi vagoni o in prossimità del bagno, assumendo spesso atteggiamenti indiscreti ed elemosinando ad altri spiccioli “per un panino” o “un caffè”.

La presenza di individui problematici si rileva soprattutto in prossimità delle stazioni di Molteno, Oggiono, Sala al Barro-Galbiate, Valmadrera, Civate e Lecco. Tra essi c’è anche chi alza alto il volume della musica, sporca sedili, abbandona rifiuti e poggia le scarpe sul posto di fronte, impedendo – o inibendo l’intenzione – ad altri di sedersi. Spesso non manca chi si rintana nel bagno occupandolo per decine di minuti e chi intasa i disimpegni di collegamento dei vagoni. Anni addietro la linea di Molteno è stata tristemente nota alle cronache locali per episodi di inciviltà e addirittura spaccio di sostanze stupefacenti a bordo.

Il viaggio sul Besanino è lungo e lento, ferma in paesi nemmeno sfiorati dalle altre linee, rivelando una provincia di Lecco e un lato della Brianza verde e ben conservata. Quando i graffiti disegnati sui vetri non impediscono la visuale, il paesaggio che si scorge dal finestrino non è niente male. Complice anche l’andatura del viaggio, il mezzo consente di cogliere angoli di territorio altrimenti inosservati. Un esempio fra tanti è l’incantevole visione di Pescarenico, sponda del lago animata da pescatori e imbarcazioni, oltre che una pittoresca Isola Viscontea.

Anche le vedute brianzole si fanno interessanti: si scoprono tratti di ciclabili tessute nei boschi. A Buttafava inoltre splendidi campi coltivati segnano la fine della Brianza agricola e all’avvicinamento ad una realtà più urbanizzata. Varcate infine le porte di Milano, il percorso si conforma a quello degli altri treni e conduce ad alcune delle principali stazioni milanesi.

Tuttavia, non si può negare la presenza dei molti disagi che possono condizionare negativamente la giornata del pendolare, gravando sulla sua attività. Tanto per rendere l’idea, basta indossare i panni di un lavoratore che, a causa di treni in ritardo o addirittura soppressi, giunge sul posto di lavoro oltre l’orario stabilito, oppure immedesimarsi in uno studente universitario il giorno di un esame. Molti pendolari dichiarano di prendere abitualmente un treno in anticipo con il fine di tutelarsi dagli imprevisti, aggiungendo però che tale precauzione risulta spesso insufficiente. Le reazioni dei viaggiatori al momento del disservizio sono varie e soggettive, ma in stazione a Lecco si constata un’utenza delusa che paga mal volentieri la tariffa di viaggio.

Silvia Calvi