VIAGGIO LETTERARIO
ALLA SCOPERTA DELL’IRAN
CON IMMAGIMONDO

bianca-maria-filippini_iranista_immagimondo2016LECCO – Continua il viaggio di Immagimondo alla scoperta dell’Iran. Venerdì sera a veicolare l’immaginario del folto pubblico intervenuto a Palazzo delle Paure sono stati i libri, introdotti dall’iranista Bianca Maria Filippini, che con la propria casa editrice Ponte 33 ha pubblicato in Italia otto libri di altrettanti autori iraniani – di origine o di adozione – che raccontano questo Paese.

“Quella iraniana è una produzione culturale ricca e stimolante, per la stragrande maggioranza a firma femminile, che ci permette di viaggiare nell’universo iraniano attraverso le pagine degli autori – introduce la professoressa –. Si tratta di una letteratura lontana dagli stereotipi, che porta a chiedersi cosa c’è oltre all’immagine in bianco e nero che fino ad adesso è stata data dell’Iran”.

immagimondo-2016Questi romanzi pongono innanzitutto l’accento su quello che al momento è il centro della cultura iraniana: Teheran, che è anche la protagonista assoluta della maggior parte dei libri e lo è in tutte le sue contraddizioni, le quali rispecchiano il più vasto scontro che aleggia in tutto il Paese tra tradizione e modernità. “Proprio per rendere questa atmosfera – continua Filippini – sono romanzi brevi con tono intimistico: sono spesso il viaggio di una protagonista all’interno di sé, dove la famiglia è sempre al centro ed è all’interno della famiglia che le donne combattono la battaglia per cercare la propria identità divisa tra modelli occidentali e tradizionali”.

In Come un uccello in volo di Vafi Fariba ad esempio l’espediente narrativo del romanzo è l’ennesimo trasloco di una giovane mamma e moglie all’interno dei quartieri di Teheran, la quale deve però fare i conti con quanto possa essere soffocante il ruolo di donna all’interno della propria famiglia.  A quarant’anni è il bilancio esistenziale di una donna in crisi sulla soglia dei tenuti “quaranta”, ambientato anch’esso dall’autrice Nahid Tabatabai nella capitale, dove la protagonista, una signora della borghesia, con un impiego di prestigio si trova a pentirsi delle scelte compiute vent’anni prima e a mettere in discussione il proprio presente, a partire dalla propria famiglia che però la incoraggia in questo suo viaggio introspettivo.

immagimondo 2016_serata iran_4novembreIn Particelle invece Soheila Beski si mette nei panni di un uomo, un mezz’uomo, un mammone, un debole, un opportunista, che rispetta le norme sociale per conformismo ma non manca occasione per deridere il fanatismo religioso, la democrazia e che però ha deciso di vivere in un mondo virtuale, nascondendosi dietro al suo computer. In questi romanzi emergono alcuni dei più evidenti controsensi che regnano tutt’oggi in Iran e a Teheran in particolare come ad esempio la rigida divisione dei sessi nella sfera individuale e poi l’esigenza di condividere il taxi con degli sconosciuti con cui si è anche a stretto contatto in pubblico. “Le contraddizioni sono il cuore di questo paese e il cammino per la pacificazione tra modernità e tradizione è ancora lunga” sottolinea l’esperta.

Circostanza esemplificata da Probabilmente mi sono persa dove viene mostrata una Teheran volgare nell’imitare maldestramente certi modelli dell’Occidente, una Teheran che vive i mali delle città occidentali, soprattutto negli strati più giovani della popolazione. Come emerge dal testo di Mahsa Mohebali in cui si affronta il tema della droga, delle ribellioni giovanili e della repressione.

Insomma un viaggio inusuale ma sincero, che affronta con schiettezza le criticità della società iraniana permettendo così anche di smontare alcuni pregiudizi che sono nati in Occidente a seguito un certo modo di raccontare l’Iran. “Questi romanzi costituiscono invece la possibilità di una conoscenza reale di questo paese perché non solo sono scritti da iraniani ma soprattutto sono scritti per iraniani” conclude Bianca Maria Filippini.

Ultimo appuntamento con l’Iran venerdì prossimo alle 21 a Palazzo delle Paure dove Farian Sabahi parlerà sul tema delle donne in Iran.

Manuela Valsecchi