IMPRESE CINESI, CONTROLLI
ANCHE NEL LECCHESE:
SOSPESO E MULTATO UN “ATELIER”

ATELIER CINESE MISSAGLIA1

LECCO – Non si spegne l’eco della tragedia di Prato, dove hanno trovato la morte sette lavoratori di origine cinese arsi vivi in un laboratorio-residenza. Molti i controlli successivi, in tutta Italia (Lecco e provincia comprese). E nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione, unitamente al personale della Direzione Territoriale del Lavoro e della A.S.L., con l’ausilio della Polizia Locale di Missaglia, hanno proceduto al controllo amministrativo dell’esercizio commerciale “Atelier di Guan S.” a Missaglia in via XXV Aprile.

All’atto del controllo, all’interno dello struttura risultavano presenti, oltre alla titolare, otto cittadini cinesi ed una cittadina italiana. I controlli hanno permesso di chiarire che tre degli otto cinesi risultavano regolarmente assunti, mentre quattro erano sprovvisti del contratto di lavoro mentre uno (che non si è riusciti ad accertare se fosse anch’esso dipendente), era clandestino sul territorio nazionale.

E’ stata quindi deferita all’Autorità Giudiziaria competente la titolare dell’esercizio commerciale, ai sensi dell’art. 12 comma 5 D.Lgs 286/98, per aver dato ospitalità al clandestino in questione, posto che quest’ultimo aveva i propri effetti personali in una delle stanze adibite a dormitorio al primo piano della ditta. Deferito inoltre al Giudice di Pace il cittadino cinese W.W., risultato clandestino, ai sensi dell’art. 10 bis D.Lgs 286/98; nei suoi confronti è stato emesso Ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale.

Per la parte relativa ai rapporti di lavoro, la Direzione Territoriale del Lavoro, accertato che il numero delle persone non in regola con la normativa sul lavoro era superiore al 20% dei lavoratori presenti, ha proceduto alla sospensione dell’attività ed alla sanzione di 1500 euro. Tale sospensione, come previsto, potrà essere interrotta dalla titolare dell’attività qualora decida di assumere tutti i lavoratori che erano presenti all’atto del controllo. Naturalmente sono in corso ulteriori attività da parte della stessa Direzione Territoriale del Lavoro che daranno luogo ad altre sanzioni per le inottemperanze riscontrate.

Circa lo stato dei luoghi in cui si svolgeva l’attività, la situazione alloggiativa dei soggetti e la sicurezza dei locali, la società dovrà presentare agli operatori della A.S.L. intervenuti il piano di valutazione dei rischi, non presente nella struttura all’atto del controllo. La stessa Azienda Sanitaria provvederà, dopo le opportune verifiche, ad emettere le eventuali sanzioni previste.

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