INFLAZIONE A LECCO:
AUMENTANO GLI ORTAGGI
CALANO FRUTTA E BENZINA

prezzi consumo tav 1 set15
Tav.1 – cliccare per ingrandire

LECCO – A livello locale, nel mese di settembre 2015, si assiste alla diminuzione della variazione congiunturale (rispetto al mese precedente) che si attesta a – 0,5% e al  passo in avanti di quella tendenziale (rispetto all’anno precedente) che passa dallo 0,2% allo 0,6% (stesso valore del mese del luglio scorso). (Tav. 1)

Di seguito, a cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco, una breve sintesi dei confronti a livello nazionale e regionale e l’analisi delle principali variazioni dei prezzi registrate nel mese di settembre 2015.

Il differenziale con il dato nazionale si attesta a 8 decimi di punto; nonostante ciò è comunque molto più basso del valore massimo registrato nel mese di giugno pari a 1,3. La variazione annuale locale è in aumento rispetto al valore di agosto e pari al +0,6%; quattro decimi di punto in più rispetto a quella media nazionale (+0,2), che invece, risulta in contrazione rispetto a quella registrata nel mese di agosto. (+0,6%) (Tav. 2)

prezzi consumo tav 2 set15
Tav.2 cliccare per ingrandire
prezzi consumo tav 2-2 set15
Tav.2 – cliccare per ingrandire

Il confronto con il dato medio nazionale circa le variazioni registrate per tipologia di prodotto (beni e servizi) conferma lo stesso andamento della realtà locale e nazionale anche se con intensità diversa. Segno meno per la variazione annuale dei prezzi dei beni (Lecco -0,1%; Nazionale -0,5%) e segno più per quella dei servizi (Lecco +1,1%; Nazionale +0,9%). La componente di fondo (c.d. core inflation) cioè l’inflazione calcolata escludendo dal paniere gli alimentari non lavorati e i beni energetici si attesta a 1 punto percentuale, in deciso aumento rispetto al mese di agosto (+0,7%) e superiore di 2 decimi di punto a quella media nazionale. (Tav. 3)

prezzi consumo tav 3 set15
Tav.3 – cliccare per ingrandire

Nel mese di settembre, a livello nazionale e prendendo  in considerazione solo le città che fanno anticipazione e di cui si conosce il dato provvisorio, la classifica in ordine crescente delle variazioni annuali conferma il primato di Vicenza (-0,5%). Altre 10 città registrano una variazione di segno meno, ma con intensità prossima allo -0,1%. Il 60% delle città registrano una variazione positiva e solo 5 città (tra cui Lecco) registrano una variazione superiore al mezzo punto percentuale. Il dato più alto appartiene a Milano (+0,7%).  A livello lombardo tutte le città registrano una variazione di segno più, solo Brescia registra una variazione nulla.

L’analisi della variazione mensile evidenzia una variazione negativa per tutte le città ad eccezione di Bologna, Venezia, Firenze e Milano che registrano rispettivamente le seguenti variazioni: nulla; +0,1%; +0,2% e +0,6%. La città con  la variazione più forte è Rimini (-1,6%) seguita da Grosseto (-1,4%) e Aosta (-1%). La metà delle città con variazioni mensile negativa registra il valore di -0,5% e -0,6%.

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di Settembre 2015.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

 prezzi consumo set15

 

L’analisi per Divisioni condotta dall’Ufficio Statistica del Comune di Lecco, suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

Alimentari e bevande analcoliche (+0,9%; +2,2%). Aumento di quasi un punto per la divisione alimentari che amplifica anche la crescita a livello annuale pari a 0,9 punti nel mese scorso.  Il confronto con i valori di settembre 2014 evidenzia delle variazioni completamente diverse (-0,2% la variazione con il mese precedente e +0,2% quella annuale e pertanto con settembre 2013).

L’indice locale (base 2010) della divisione si attesta a 110,6; quello nazionale invece è pari a 108,8; la forbice tra i due indici aumenta leggermente e si attesta a poco meno di due punti.

Nell’intera divisione in esame i prodotti interessati all’aumento del prezzo sono numericamente maggiori a quelli di segno meno ed inoltre le intensità degli stessi  sono decisamente più consistenti. Il maggior contributo all’aumento mensile è dato verdura, carni e prodotti ittici per quanto riguarda gli alimentari freschi, e da pane e cereali e olii per quanto riguarda i prodotti trasformati.

Variazione superiore al mezzo punto percentuale per la classe “pane e cereali” (+0,6%).  Si segnala l’aumento del pane il cui indice si attesta a 103,5. In aumento anche cereali per colazione e pasta ripiena, i cui prezzi sono comunque inferiori a quelli di inizio anno e per prodotto di pasticceria fresca il cui prezzo è già aumentato nel corso del 2015. In leggero calo la pasta di semola di grano duro, in forte aumento nei mesi scorsi, il cui indice di  prezzo si attesta a 107.  Consistente il calo dei crakers il cui prezzo è inferiore di 6 punti rispetto a quello base (dicembre 2014).

Aumento dell’1% della classe delle “carni” che riduce la differenza in negativo rispetto ad inizio anno. Quasi tutti i prodotti segnalano variazioni di prezzo (anche di intensità elevate). Le maggiori variazioni di segno più sono registrate da coniglio fresco, carne fresca bovino adulto secondo taglio e petto di pollo, tutti e tre i prodotti comunque mantengono un prezzo inferiore a quello base (dicembre 2014). In diminuzione la carne fresca suina (sia con osso che senza osso) e la carne ovina o caprina. Per quanto riguarda i salumi/affettati in evidenza l’aumento di prosciutto cotto affettato in confezione e bresaola.

Ancora una contrazione per la classe “latte, formaggi e uova” (-0,1%) il cui indice si attesta a circa un punto e mezzo sotto il livello base.  Aumentano il latte in polvere  e qualche formaggio e le uova di gallina (sia quelle normali che quelle biologiche). In contrazione yogurt probiotico e grana padano, il cui prezzo è inferiore a quello base, e formaggi fusi in scatola, che invece recuperano l’aumento del mese scorso.

Torna a crescere la classe “olii e grassi” (+0,6%) il cui indice è di poco inferiore a 107. L’olio extra vergine di oliva aumenta e quello di oliva diminuisce, ma in maniera meno consistente del primo. Gli indici dei due olii sono comunque molto alti (113  e 112 rispettivamente). Di segno opposto la tendenza dell’olio di mais che continua a calare e il cui prezzo è inferiore di oltre 10 punti a quello base (dicembre 2014).

Stabile la classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” che presenta variazione nulla.  Quasi tutti i prodotti hanno lo stesso prezzo del mese precedente ad eccezione del cioccolato in tavolette che aumenta e vaschetta di gelato, che diminuisce.

Prosegue, anche se in misura più contenuta rispetto ai mesi scorsi, l’aumento per la classe “caffè, te’ e cacao” (+0,3%), l’aumento da inizio anno si attesta a poco meno di un punto e mezzo.

Consistente contrazione della “Frutta” (-3,3%) che annulla l’aumento registrato nel corso dell’anno e porta l’indice ad attestarsi sotto il livello base. Tra i prodotti in aumento in evidenza ancora i limoni che continuano a crescere e raggiungono l’indice di 124 (già l’aumento dell’anno scorso si è attestato al 16% e ora il prezzo medio del prodotto raggiunge quota 3,26 euro al kilo, esattamente un euro in più rispetto al prezzo di dicembre 2013).  Anche altri prodotti sono in aumento nel mese in esame: le banane, che recuperano la contrazione dei mesi scorsi (indice pari a 102) e i poponi-meloni che, invece hanno un indice di gran lunga inferiore a quello base (dicembre 2014=100). Le variazioni maggiori di segno meno sono registrate da pere, mele e uva (le prime addirittura registrano una contrazione del 30%). Questi i prodotti che hanno contribuito maggiormente alla variazione negativa della classe, ma se per le pere si può dire che il prezzo si è riportato a quello base, dopo un forte aumento, per le mele la variazione di segno meno riduce un poco l’aumento registrato nel corso del 2015 e porta l’indice ad attestarsi a 107.
Ancora un aumento per i  “Vegetali” (+7%) che finiscono di recuperare la diminuzione registrata nella prima metà dell’anno e permangono sotto il livello base. Un terzo dei prodotti rilevati, considerando sia quelli rilevati in stagione che quelli stimati (il cui prezzo è stimato in quanto il prodotto è fuori stagione) presenta variazioni superiori al 10%; addirittura le zucchine hanno una variazione di oltre trenta punti e il prezzo di settembre si attesta a 10 punti in più rispetto a quello base. Non ci sono prodotti che registrano interessanti variazioni di segno meno.

Ancora un aumento della classe “prodotti ittici” che registra una variazione del +0,6% che porta l’indice della classe a superare abbondantemente quota 107 ed è uno dei più alti della divisione degli alimentari. Aumento particolare per il pesce fresco di mare di pescata dovuto alla scarsa pescosità.

Per la classe “Acque minerali, bevande analcoliche” si segnala un leggero aumento dell’indice (+0,1%). Unico prodotto in aumento è il tè in bottiglia, che comunque ha un prezzo inferiore a quello base.
L’indice della classe “Prodotti alimentari n.c.a.” aumenta di poco meno  di mezzo punto (+0,3%) che cumulato ai leggerissimi aumenti dei mesi precedenti porta l’indice a quota 101,2. Aumento per piatto pronto surgelato e preparato per brodo, ma mentre quest’ultimo aumenta complessivamente del 5%, l’aumento del primo è solo una correzione della precedente forte diminuzione.

Bevande alcoliche e tabacchi (+0,2%; +2,2%). Leggera variazione rispetto al mese di agosto della divisione in esame, che registra anche un’importante variazione rispetto al mese di settembre 2014.

La classe dei “vini” segna un +0,7% da imputare in generale sia quello da tavola che di qualità (quest’ultimo con maggior contributo). Leggero segno più anche per le “birre” (+0,1%) dove aumenta quella di marca estera. Non registrano alcun movimento i “tabacchi”.

Abbigliamento e calzature (+0,1%; +1,2%). Divisione interessata dalla rilevazione di parecchi capi di abbigliamento “stagionali” anche se per la quasi totalità degli stessi la rilevazione non è esaustiva in quanto nei negozi non è terminata la fase di assortimento con le nuove collezioni, soprattutto quelli rilevati nei primi giorni del mese di settembre. La variazione rispetto al mese precedente è comunque di segno più anche se di minima intensità.  I prodotti rilevati nella classe “indumenti” risultano in contrazione e a livello numerico sono superiori i prodotti che segnalano una riduzione di prezzo rispetto a quelli che registrano l’aumento. Le variazioni di prezzo sono distribuite abbastanza equamente nei diversi prodotti rilevati (bambino, uomo e donna). La classe “Altri articoli di abbigliamento e accessori”  aumenta di due decimi di punto, questo mese la causa è da attribuire alla variazione di prezzo della cravatta (già in aumento nel mese scorso) e da inizio anno l’aumento della classe  supera i 3 punti. Forte espansione per la classe “scarpe ed altre calzature” (+1,2%) a causa dell’aumento generalizzato di scarpe e stivali. Stabili le classi:  “Servizi di lavanderia, riparazione e noleggio abiti” e “Riparazioni e noleggio calzature”.

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (nulla; +1,5%). Assolutamente “piatta” la divisione in oggetto, non solo per il valore della variazione (nulla) ma anche per la quasi totalità dei prodotti che risultano stabili rispetto al mese di agosto.  L’unico prodotto in aumento è il gas in bombole, il cui prezzo ritorna pari a quello di dicembre 2014. Diminuzione abbastanza consistente per gasolio da riscaldamento che risulta in contrazione di quasi 13 punti rispetto al prezzo base di dicembre 2014 e più contenuta per combustibile solido, che invece riduce l’aumento registrato nella prima parte dell’anno (indice pari a 105,1).

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (nulla; +0,3%).  Stabile la divisione in oggetto, ma rispetto alla rilevazione di agosto il rapporto dei prodotti in variazione rispetto a quelli stabili si porta a 2/3 a favore di quest’ultimi e pertanto iniziano ad esserci parecchi prodotti interessati alla movimentazione del prezzo.  Variazione di segno più di oltre due punti per “articoli tessili per la casa” dove si segnala l’aumento della trapunta imbottita, del piumino da letto e delle lenzuola (solo quest’ultimo prodotto ha un prezzo superiore a quello base). Altra classe in aumento è quella dei “piccoli elettrodomestici” (+0,8%) che si avvicina all’indice base, dopo aver subito il calo nei mesi precedenti.  Anche la classe “Cristalleria, stoviglie e utensili domestici” registra un aumento di 5 decimi di punto, nella stessa non ci sono variazioni di segno meno, ma solo variazioni nulle o di segno più.

Stessa valutazione nella classe  “piccoli utensili ed accessori vari” anch’essa in aumento dello 0,5% e interessata da prodotti in aumento. Variazioni a ribasso, per la classe “Mobili e Arredi” (-0,4%) la cui contrazione è da imputare alla diminuzione del prezzo del letto (in controtendenza il materasso e il mobile da bagno). Altre classi con prodotti in variazione sono quella  dei  “Grandi apparecchi domestici elettrici e non” (-0,2%) che è interessata dall’aumento della lavatrice, dall’apparecchio domestico per la cottura dei cibi e dal forno a microonde e dalla diminuzione della lavastoviglie e dell’aspirapolvere. Leggera contrazione della classe “Beni non durevoli per la casa”  (-0,1%).

Servizi sanitari e spese per la salute (+0,2; +1,1%). Il leggero balzo in avanti della divisione  in oggetto (+0,2%) è da imputare alla variazione della classe “Attrezzature ed apparecchi terapeutici” (+1,6%) interessata dall’aumento degli apparecchi sanitari (sia aerosol che apparecchio per misurare la pressione); aumento anche dei “servizi medici” (+0,1%) e quello più consistente dei “servizi paramedici” (+1,2%) dove diminuiscono i prezzi delle analisi delle urine e del sangue, ma aumenta il prezzo dell’ecografia. Di segno meno la variazione dei “prodotti farmaceutici” dove in evidenza c’è l’aumento dei farmaci di fascia C, ma la diminuzione di quelli si fascia A.

Trasporti (-3,5%; -2,5%).  Decisa la flessione a livello congiunturale e non scherza neppure quella tendenziale. Per quanto riguarda i mezzi di trasposto, si assiste al leggero aumento della classe  “Automobili”, che si accumula a quello registrato nei mesi scorsi e porta l’indice a quota 101,9; aumentano di più le auto a gasolio rispetto a quelle a benzina.    Ulteriore aumento della classe “Motocicli e ciclomotori” (+0,2%) e forte aumento della classe “pezzi di ricambio e accessori per mezzi di trasporto privati”   e “manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati” aumentano entrambi dell’1,2% e incrementano il leggero aumento avuto nel corso del 2015 in quanto sostanzialmente stabili da più tempo.   Nel mese di settembre si assiste ad un’altra consistente variazione di segno meno per i “carburanti” (-3,3%), di seguito le variazioni registrate: benzina verde -4,5% (variazione da inizio negativa di quasi 5 punti) ; gasolio per auto -2,7% (variazione da inizio anno di oltre 8 punti in territorio negativo); gas GPL -1,8% (variazione da inizio anno -14%); olio motore (+0,1%) e stabile il gas metano per autotrazione (variazione da inizio anno nulla) e l’olio motore (variazione di meno un punto da inizio anno).

Le classi riferite al trasporto vero e proprio sono quelle che hanno registrato le maggiori variazioni, anche in virtù del periodo di rilevazione che influenza decisamente i prezzo. Variazione di prezzo con segno meno per il “trasporto aereo passeggeri” (-28,2%): nazionale, europeo e intercontinentale diminuiscono rispettivamente di 15, 30 e 35 punti rispetto al mese di agosto e gli stessi prodotti a livello annuale fanno registrare le seguenti variazioni +17%; -1,6% e     -1%. Solo il viaggio aereo nazionale ha un prezzo superiore a quello del dicembre 2014 di circa 5 punti, europeo e intercontinentale sono più bassi del prezzo base di quasi 7 punti e di oltre 14 punti.   Ancora più consistente la variazione del “trasporto marittimo per vie d’acqua interne” (-39,6%) che annulla totalmente l’aumento registrato nel mese di agosto e a livello annuale segna una diminuzione di oltre 2 punti.  Il segno meno della classe “trasporto passeggeri su rotaia” (-1,1%) è da imputare alla variazione delle tariffe nazionali interessate dalla disponibilità di biglietti con tariffe più convenienti, anche il dato annuale segna un valore negativo (-1%).  Segno più per  il “trasporto passeggeri su strada” (+0,3%) dovuto all’aumento del prezzo del trasporto extraurbano su bus, comunque in contrazione rispetto al settembre 2014.

Comunicazioni (+0,7%; +0,1%).  Ancora una variazione congiunturale di segno più per la divisione in esame (la seconda per intensità dopo quella degli alimentari). Forse, sta iniziando il recupero delle molteplici variazioni di segno meno registrate nel corso dell’anno (solo nel mese di gennaio e nel mese di agosto la variazione è stata di segno più).

La situazione si sta modificando anche a livello annuale in quanto si registra la prima variazione di segno più (se pur minima) non solo dell’anno 2015, ma addirittura degli ultimi 5 anni (per trovare la prima variazione di segno più bisogna tornare al gennaio 2011. Aumenta la classe dei “apparecchi telefonici e telefax” (+3,6%) da imputare alla variazione di segno più sia degli apparecchi per la telefonia fissa, che degli smartphone e dei cellulari; leggera variazione anche dei “servizi di telefonia e di telefax” (+0,1%) a causa del segno più dei servizi di telefonia mobile e dei servizi internet su rete mobile. I “servizi postali” sono stabili e nessuno dei prodotti rilevati presenta variazioni di prezzo.

Ricreazione, spettacoli, cultura (-1,8%; +0,3%). Forte contrazione rispetto al mese di agosto e riduzione della variazione annuale per la divisione in esame, che comunque risulta interessata alla rilevazione di parecchi prodotti a carattere stagionale. La classe con la maggiore variazione dell’indice è quella dei “pacchetti vacanza” che fa registrare una diminuzione di quasi 18 punti e la cui variazione è da imputare in particolar modo a quelli nazionali (-28%) piuttosto che a quelli internazionali (-7%); per i primi il prezzo del mese di settembre si attesta a 10 punti in  meno rispetto a quello base, per i secondi invece non c’è alcuna differenza di prezzo.  La classe in questione è anche la maggior artefice della variazione della divisione dato il suo forte peso; il secondo in ordine decrescente. Sono molteplici le classi della divisione in aumento, anche se le stesse non riescono a parificare la forte diminuzione registrata dai pacchetti vacanza. Le maggiori variazioni di segno più sono state registrate da  “supporti di registrazione”  (+7,1%) e dai “giochi, giocattoli e hobby” (+4,4%). Da non sottovalutare anche l’aumento della classe “libri” (+1,1%) che recupera la precedente diminuzione e il cui aumento è da ricondurre alla variazione di prezzo dei libri per la scuola dell’obbligo e dei libri per la scuola secondaria superiore.  

Istruzione (+0,1; +0,8%). Variazione congiunturale da imputare all’aumento della scuola primaria privata (+1,6%).

– Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,8; +0,6%). Consistente riduzione congiunturale e unica di segno opposto rispetto a quelle registrate a livello nazionale. I “Servizi di alloggio” (-3,1%) sono gli artefici di tale risultato, nella classe si evidenzia l’aumento, anche se contenuto, della camera di albergo e la contrazione del bed & breakfast; dell’agriturismo e del campeggio.  Leggero aumento della classe “Ristoranti, bar e simili” da imputare alla variazione di prezzo del pasto al ristorante.

Altri beni e servizi (+0,5; nulla).  Aumento di mezzo punto rispetto al mese di agosto  da imputare alle seguenti classi: “Servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza” (+1,3%);  “Assicurazione sui mezzi di trasporto” (+1%) a causa dell’aumento dell’assicurazione dell’auto e “altri effetti personali” (+0,7%) dove si segnala l’aumento della borsa e del portafoglio in pelle.

Anche la classe “altri apparecchi non elettrici, articoli e prodotti per la cura della persona” è interessata all’aumento di prezzo (+0,4%), rasoi da barba, sapone liquido per l’igiene intima e crema per il corpo hanno delle variazioni superiori al 5%, solo shampoo e doccia schiuma registrano una diminuzione.

 

Ufficio statistica – Comune di Lecco
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